Area B: nessuna deroga tranne che per i vecchi mezzi Atm, Amsa e della Polizia Locale

Lo denuncia il Comitato Stop Area B: "Il Comune di Milano molto rigoroso con i privati cittadini ma permette la circolazione in deroga alle nuove regole a centinaia di mezzi delle sue aziende e della Polizia Locale". E si prepara un ricorso al Tar o una class action.

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Immagine di repertorio

Cittadini e aziende costretti a cambiare la macchina ma i veicoli più inquinanti di Atm, Amsa e della Polizia Locale di Milano possono circolare. Lo denuncia Fabrizio De Pasquale del Comitato Stop Area B. “Il Comune di Milano si comporta in modo molto rigoroso con i privati cittadini a cui chiede di cambiare la macchina, pur essendo un periodo di grandi incertezze e difficoltà economiche, però lo stesso rigore non viene applicato ai mezzi dell’Atm, che è un’azienda comunale, e che in questo momento sta facendo circolare 350 autobus diesel Euro 3. Ma ci sono anche un centinaio di mezzi Amsa e varie auto della Polizia Locale che non sono assolutamente Euro 6 o macchine a benzina in regola”. Il Comitato Stop Area B sta valutando se promuovere un ricorso al Tar contro la maxi ztl o una class action. Alla base di un eventuale ricorso alla giustizia amministrativa – spiega De Pasquale – ci sono molti elementi come il fatto che i cittadini che vivono il Lombardia sono tutti sotto le norme regionali per quanto riguarda la circolazione dei veicoli ma quelli residenti a Milano (o che entrano a Milano) si vedono applicati dei divieti diversi da quelli che abitano in Lombardia. Poi ci sono aspetti relativi al danno patrimoniale – sottolinea sempre De Pasquale – perché chi ha una macchina che non può circolare fa fatica anche a venderla e crolla di valore. Secondo De Pasquale infine Area B non serve a nulla sul fronte dell’ambiente perché i dati delle centraline dell’Arpa non vedrebbero nessun abbassamento dello smog dopo l’entrata in vigore dei nuovi divieti. In attesa di procedere con un ricorso al Tar o con una class action, il Comitato Stop Area B ha lanciato una raccolta di firme on line per chiedere la sospensione dei divieti.

Fabrizio De Pasquale a Radio Lombardia

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