Salvini: “Area B penalizza un milione di lavoratori”

Presidio della Lega in via Mecenate contro i nuovi divieti di Area B che da ottobre blocca la circolazione agli euro 4 ed euro 5 diesel. "Lasciare a piedi chi non ha i quattrini per comprare un'auto all'avanguardia è una scelta contro le persone". Replica Sala: "Salvini e i leghisti pensino a Trenord".

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“I divieti dell’Area B sono una scelta contro le persone. Così non si difende l’ambiente, così si massacrano i lavoratori. L’appello che facciamo a nome di centinaia di migliaia di lavoratori e lavoratrici è di permettere il lavoro a Milano e riparlarne nel 2023, superata la crisi economica, passata la guerra, finito il Covid e superata la crisi bolletta della luce”. Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, a margine del presidio del partito all’ingresso dell’Area B di via Mecenate per chiedere l’abolizione dei nuovi divieti che dal primo ottobre impediranno la circolazione in Area B anche ai diesel Euro 4 e Euro 5. Al presidio della Lega erano presenti l’europarlamentare e consigliera comunale leghista, Silvia Sardone, il capogruppo della Lega in Consiglio comunale, Alessandro Verri, l’assessore regionale e coordinatore cittadino della Lega, Stefano Bolognini e alcuni sindaci dell’hinterland. “Se uno non ha quei 30, 40mila euro adesso per cambiare la macchina, con la guerra, con il covid, con il caro bollette, con l’inflazione, non può essere penalizzato e lasciato a piedi. Oltretutto in un Comune che ha edifici pubblici con caldaie vecchie di 40 anni e mezzi pubblici dell’ Atm che inquinano ben più di un euro 5 diesel”, ha aggiunto Salvini, sottolineando anche che “qua ci sono alcuni rappresentanti dei Comuni dell’hinterland. La scelta del Comune di Milano non penalizza solo i milanesi ma chiunque dalla provincia”. “Ci sono un milione di lavoratori e lavoratrici in Lombardia che rischiano di rimanere a piedi a causa della scelta insensata del Comune di Milano, della sinistra del sindaco Sala, che dice che non possono circolare neanche i veicoli euro 4 ed euro 5 diesel, parliamo quindi di macchine immatricolate nel 2015 che hanno pochi anni di vita e di cui la gente sta ancora pagando le rate. Auto e furgoni che non potranno più entrare a Milano per lavorare dal primo ottobre”, ha ribadito poi il leader della Lega.

Sala: “Salvini e i leghisti pensino a Trenord”

“Alla Lega di Salvini non piace l’Area B. Non sono interessati al fatto che i milanesi respirino meglio. A me invece la cosa interessa, anche molto. E andrò avanti nelle azioni per migliorare la qualità dell’aria nella mia città, come sto facendo, pur conscio delle difficoltà, da sei anni”. Così il sindaco Giuseppe Sala in un post in merito al presidio della Lega contro i divieti per Area B su cui è intervenuto anche il governatore Fontana. “I prodi esponenti della Lega si occupino piuttosto di come hanno ridotto Trenord, se vogliono dare una mano sulla mobilità (ah già, ma così c’è da lavorare e non solo da chiacchierare…)”, aggiunge Sala.

Mozioni in Regione e nei comuni fuori Milano contro i divieti

“La Lega presenta una mozione in consiglio regionale lombardo e una analoga mozione in tutti i consigli comunali della Lombardia per chiedere lo stop alla decisione del Comune di Milano di impedire l’ingresso in città dal primo ottobre ai veicoli Diesel euro 4 e euro 5”. Lo fa sapere il il coordinatore della Lega Lombarda, Fabrizio Cecchetti. “Con il provvedimento voluto dal sindaco Giuseppe Sala e dal PD si impedirebbe a centinaia di migliaia di lavoratori e studenti di entrare a Milano con il proprio mezzo – afferma Cecchetti – Un milione di cittadini lombardi dovrebbe quindi secondo il PD, in una settimana cambiare il proprio mezzo e il furgone con cui lavora per accedere in città? Proprio quando è già forte il grido di aiuto di famiglie e imprese per il caro bollette? La Lega, che conosce i problemi delle imprese e dei cittadini, chiede di bloccare immediatamente questa decisione assurda”.

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