Il mancato controllo delle Istituzioni e la privatizzazione selvaggia dei servizi locali di pubblica utilità incidono sul caro vita e sul costo bollette. È il tema del convegno: “Caro Bollette e privatizzazione dei servizi pubblici locali – Quali effetti per cittadini, imprese e utenti nell’inerzia dei Comuni” organizzato dal Movimento Cinque Stelle a Palazzo Pirelli. L’incontro ha visto la partecipazione, oltre che dei Consiglieri regionali Marco Fumagalli e Marco Degli Angeli anche del consigliere comunale, e promotore del ricorso al TAR nell’ambito della vicenda A2A-AeB a Seregno, Tiziano Mariani, del già Procuratore di Milano, Alfredo Robledo e del Professore di Diritto Amministrativo Antonio Carullo.
Marco Fumagalli (M5S): «La privatizzazione dei servizi locali di pubblica utilità, se non accompagnata dal rispetto delle norme sulle gare d’appalto a tutela della concorrenza, inevitabilmente portano a un aumento dei costi in bolletta per i cittadini. Questo è quanto emerso oggi dal convegno: “Caro Bollette e privatizzazione dei servizi pubblici locali”. La politica e le istituzioni devono prendere atto delle norme e delle sentenze del Consiglio di Stato e della Corte di giustizia europea che impongono le gare d’appalto, quando si deve trovare un soggetto privato che faccia da partner a concessionari di servizi pubblici locali. Questo passaggio è fondamentale e deve essere riconosciuto, esattamente nella misura in cui nel merito si sono espresse le citate sentenze. La politica e le Istituzioni non possono continuare a nascondere la testa sotto la sabbia, lasciando che l’onere di scelte sbagliate ricada sempre sulle tasche dei cittadini».
Conclude Fumagalli (M5S): «I fatti, ribaditi oggi, restano sconcertanti. Qui rischiamo di trovarci di fronte a un nuovo caso Enimont. In discussione non c’è solamente il ruolo dello Stato di diritto o la tutela dei beni comuni, ma il ruolo delle Istituzioni che arretrano di fronte alla forza dei giganti quotati in borsa. Il rischio è quello di operare in un regime di totale impunità, in violazione della normativa sugli appalti e nel mancato rispetto di sentenze già in essere, dove a rimetterci siano solo i cittadini costretti a pagare sia nella loro veste di portatore di pubblico interesse, che vede svenduti o regalati servizi pubblici quali acqua, energia e gestione dei rifiuti, sia nella loro veste di consumatore che vede in costante aumento il costo delle sue bollette. Il tutto per effetto di una politica che non tutela la concorrenza».