A2A-AEB: Fumagalli (M5S), il Consiglio Regionale mette la testa sotto la sabbia

Bocciata la mozione che impegnava la Giunta a prendere atto delle sentenze in materia di affidamento di servizi pubblici essenziali dopo il caso A2A Aeb di Seregno.

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Bocciata la mozione attraverso cui il Movimento Cinque Stelle chiedeva al Consiglio regionale della Lombardia di impegnare la Giunta a prendere atto delle sentenze del Consiglio di Stato e della Corte di Giustizia UE, che in materia di affidamento di servizi pubblici essenziali, stabiliscono l’obbligo di individuare il socio privato con gara e dispongono la decadenza del servizio, per i soggetti che hanno perso la qualifica di “in house”. Un tema che tiene banco da quando lo stesso M5S in Regione Lombardia e il consigliere comunale di NoiXSeregno Tiziano Mariani hanno promosso e vinto, fino al Consiglio di Stato, ricorsi contro la fusione tra A2A e l’azienda di Seregno AEB. Il consigliere regionale Marco Fumagalli (M5S): «Avvilente che più della metà dei presenti in Consiglio regionale non abbiano nemmeno capito di cosa stessimo parlando. È il segno di quanto questa maggioranza e questa classe politica siano impreparate, anche di fronte a temi che riguardano invece molto da vicino la quotidianità di tutti i cittadini. Il Consiglio regionale ha scelto di nascondere la testa sotto la sabbia, rifiutando di interessare della questione il Garante per i servizi pubblici e il relativo osservatorio, attraverso cui sarebbe stato possibile contribuire a fare chiarezza nel merito di diverse operazioni ancora in essere in Lombarda. Negata anche la possibilità di richiesta di un parere ufficiale alla Corte dei conti. La quale sarebbe potuta intervenire per chiarire come risolverle questo tipo di situazioni ed evitarle in futuro. La sensazione è che solo il Movimento Cinque Stelle abbia a cuore gli interessi dei cittadini, mentre gli altri partiti fatichino enormemente a intraprendere azioni politiche, i cui effetti potrebbero minare gli interessi delle utility quotate. Non si spiega altrimenti perché nessuno abbia ammesso che queste operazioni sono illegittime e che è dovere delle istituzioni, per preciso obbligo di legge, far rispettare la normativa comunitaria, nazionale e regionale. Se accettiamo che i comuni possano evitare di fare gare per individuare un eventuale socio in affari, si parla di operazioni che valgono centinaia di migliaia di euro, rischiamo di sminuire il rispetto della legge a semplice opzione. Il pericolo è quello di veder svenduti beni e servizi pubblici e farne pagare il conto ai cittadini. Motivo per continueremo a mettere la Procura della Repubblica di Milano a conoscenza del lavoro che stiamo portando avanti. Anche di questo parleremo mercoledì 13 luglio, dalle ore 10.00 a Palazzo Pirelli, nel corso dell’evento: “Caro bollette e privatizzazione dei servizi pubblici locali”» così il Consigliere regionale Marco Fumagalli, dopo la bocciatura da parte del Consiglio regionale della Lombardia della mozione: “Iniziative in relazione alla più recente giurisprudenza comunitaria e nazionale sui servizi pubblici locali”.

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