Sciopero taxi, adesione totale: “Siamo esasperati”

Milano senza taxi per lo sciopero delle auto bianche contro il dl Concorrenza. "La nostra tariffa è sempre quella con i tassametri piombati e vogliono smantellare un servizio che è tra i migliori d'Europa".

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Gli striscioni con le ragioni della protesta dei tassisti in stazione Centrale a Milano ormai è logorato ma lo spirito degli autisti delle auto bianche, che anche la scorsa settimana hanno incrociato le braccia per cinque giorni pur non ufficialmente, non è piegato. Tutt’altro. E oggi infatti, primo dei due giorni di sciopero nazionale contro il dl Concorrenza, l’adesione allo sciopero è altissima. “Da noi l’adesione è al 100%” spiega Alessandro Casotto, presidente del radiotaxi 028585 a cui aderiscono 1700 tassisti. Un numero cospicuo considerando che a Milano le licenze sono poco più di 4.800 e nell’area che comprende il bacino aeroportuale 5.300. “Non ci sono macchine. Facciamo solo le corse del servizio sociale (che servono ad esempio a portare disabili o persone fragili in ospedale). In realtà, c’è chi si lamenta della mancanza di auto bianche davanti all’Istituto dei Tumori. E qualcuno, soprattutto turisti, si lamentano all’uscita della stazione o dell’aeroporto di Linate e Malpensa. Oggi la manifestazione è a Roma, domani sarà anche nelle altre città. “Ai tassisti non piace scioperare ma siamo esasperati” sottolinea Casotto, invitando ad andare a vedere le tariffe dei privati (leggi Uber) che in questi “giorni sono triplicate se non di più mentre noi abbiamo una tariffa ed è sempre quella con tassametri piombati. Veramente non comprendiamo – ha aggiunto – le ragioni per smantellare un servizio che è fra i migliori d’Europa e spero che altre categorie in difficoltà ci seguano: anche loro dovrebbero scendere in piazza”. “Come ampiamente annunciato nei giorni scorsi, da oggi e sino a domani almeno buona parte della categoria se non tutta, sciopererà. Nonostante gli incontri con il Governo in questi giorni non paiono esserci stati elementi nuovi e significativi che potessero scongiurare la mobilitazione. Noi chiediamo lo stralcio dell’articolo 10 del Ddl concorrenza, senza se e senza ma. C’è in gioco il futuro del servizio pubblico non di linea, taxi, almeno per come le persone lo conoscono oggi. Un servizio che in mano a multinazionali come rischia di finire oltre che più caro potrebbe diventare qualitativamente inferiore. Nella giornata di oggi molti di noi da tutta Italia saranno a Roma per far sentire la propria voce al Governo. La voce di chi dall’oggi al domani rischia di perdere lavoro e investimenti”. Lo dichiara Emilio Boccalini, vice presidente di Taxiblu 02.4040.

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