Marco Fumagalli (M5S): «I Comuni interessati da queste operazioni straordinarie, in cui le società comunali vengono svendute alle A2A e LGH di turno, chiedano alla Corte dei conti un parere circa la legittimità dell’affidamento in house a seguito di “svendita” alla A2A. Per questo metteremo a disposizione di ogni consigliere comunale che ha a cuore la trasparenza e la chiarezza nei confronti dei propri concittadini, il testo di una mozione da presentare alla Giunta del proprio Comune. La politica deve aprire gli occhi e cercare di porre rimedio ai propri errori, se non vuole finire a pagare un conto salato in caso di procedura di infrazione comunitaria. La situazione di pesante violazione di legge, che le operazioni societarie delle ex società in house – o municipalizzate come le si chiamava a suo tempo – non può più passare sotto silenzio.
La situazione di illegalità riconducibile alle sentenze, da ultimo quella della Corte di Giustizia della Unione europea, che comminano la decadenza a seguito del conferimento da parte dei comuni delle proprie società ad altre non soggette al controllo analogo, parlano chiaro. Occorre aprire il dibattito politico e far comprendere i rischi e i costi che comporterebbe, per enti locali e cittadini coinvolti, una procedura di infrazione comunitaria. Costi che finirebbero inevitabilmente per ricadere sulle bollette» così il Consigliere regionale, Marco Fumagalli (M5S), annuncia la presentazione di una mozione messa a disposizione di ogni consigliere comunale ritenga necessario pretendere dal proprio Comune chiarezza e trasparenza.
A raccogliere l’appello Tiziano Mariani. Per il consigliere del Comune di Seregno: «La sentenza dell’UE, nel comminare la decadenza degli affidamenti ex-in house, rappresenta un’ulteriore aggravante rispetto ai molteplici profili di illegittimità già rilevati nell’operazione tra AeB e A2A. A questo punto il rischio di danno erariale è assolutamente concreto, con l’evidenza che il Comune avrebbe ben potuto sollecitare il medesimo intervento della Corte di Giustizia UE. L’istruttoria dell’operazione è stata volutamente lacunosa, proprio per agevolare la scarsa trasparenza della svendita della municipalizzata brianzola al colosso A2A. Nessuno a Seregno vuole prendere atto di tutto ciò. Vedremo se avranno il coraggio di chiedere il parere alla Corte dei conti, oppure se il Sindaco nasconderà ancora una volta la testa sotto la sabbia».