Si indaga su altri appalti che sarebbero stati pilotati in cambio di tangenti, quasi una decina in più rispetto a quelli già emersi, nell’inchiesta della Procura di Milano e della Guardia di FInanza che ieri ha portato all’arresto di 11 persone per presunte gare truccate per l’affidamento di servizi mensa in scuole e Rsa e di pulizie negli uffici pubblici, ma pure di trasporti, in cinque comuni lombardi: Buccinasco, Cornaredo, Mediglia, nel Milanese, Ranica (Bergamo) e Flero (Brescia). Gli investigatori delle Fiamme Gialle, coordinati dall’aggiunto Maurizio Romanelli e dai pm Giovanni Polizzi e Giovanna Cavalleri, stanno facendo approfondimenti anche su una serie di altri appalti sospetti in altri Comuni vicino a Milano e nel resto della Lombardia. Intanto, le tre persone finite in carcere saranno interrogate dal gip Tiziana Gueli tra domani e dopodomani. Intanto, tra gli indagati, come anticipato dal Corriere della Sera e da Il Fatto Quotidiano, figura anche Ernesto Pellegrini, ex presidente dell’Inter e titolare dell’omonima azienda, attiva nel campo della ristorazione. E’ accusato di turbativa d’asta (è stato perquisito) in relazione ad una gara vinta dalla sua impresa a Mediglia.
“Siamo fiduciosi che la magistratura chiarirà che i fatti e le illazioni, rispetto ai quali siamo estranei e parte lesa, riguardano persone che non solo non sono nostri dipendenti come erroneamente riportato ma non hanno qualsivoglia altro rapporto con la Pellegrini”: è quanto si legge in una nota del Gruppo Pellegrini. “Apprendiamo con stupore quanto riportato dagli organi di stampa relativamente alle indagini in corso riferite all’assegnazione di alcune gare pubbliche – si legge nella nota – La Pellegrini, operativa dal 1965 e che oggi conta oltre 10.000 dipendenti, fonda il suo successo da sempre su valori quali l’onestà, la trasparenza, e la legalità, valori che unitamente alla qualità che la Pellegrini garantisce, ci hanno consentito di vincere la gara del Comune di Mediglia”.