Mense, trasporto scolastico, centri estivi, attività di supporto per l’apprendimento della lingua italiana e servizi dedicati ai bambini con disabilità. È un pacchetto di misure straordinarie per accogliere nei servizi scolastici ed educativi bambini e bambine, ragazze e ragazzi ucraini in fuga da zone di guerra, quello approvato dalla Giunta del comune di Milano.
Bambini e ragazzi potranno, quindi, accedere gratuitamente ai servizi di refezione scolastica, avranno la possibilità di frequentare i centri estivi e le occasioni educative dell’estate 2022 compresi i soggiorni nelle case vacanze del Comune e, a breve, attività di apprendimento della lingua italiana e ludico-ricreative per avviare percorsi di integrazione.
“La particolare composizione dei nuclei familiari in arrivo, costituiti per lo più da donne e bambine e bambini, ragazzi e ragazze, richiede un’accoglienza che certamente risponda alle necessità più urgenti della vita quotidiana quali l’alloggio, la salute e il cibo, e che qualifichi come prioritaria anche l’inclusione nei servizi scolastici ed educativi: ci rifacciamo al diritto alla crescita e sviluppo della personalità, all’educazione e all’istruzione previsti e tutelati dalla “Convenzione sui diritti del fanciullo” – sottolinea la Vicesindaco e assessora all’Istruzione Anna Scavuzzo -. Con queste premesse e rifacendoci a tutta la normativa successiva, non ultima quella emergenziale delle ultime settimane, abbiamo voluto approvare un provvedimento unico che affrontasse questo tema così importante in modo strutturato e unitario. Molto stanno facendo i dirigenti e le comunità scolastiche, le realtà private e del privato sociale, e tutti gli enti pubblici fra cui il Comune: la città di Milano ha già dimostrato in altre precedenti emergenze migratorie ampia apertura e capacità di accoglienza per coloro che fuggono da guerre e persecuzioni e anche di fronte al dramma che sta vivendo la popolazione dell’Ucraina confermiamo l’impegno per misure necessarie a fare fronte alle eccezionali esigenze di accoglienza di cittadini ucraini in fuga dal conflitto, a partire dai più piccoli”.