Aperto il 53esimo anno accademico dello IULM

Il Rettore Canova: “Abbiamo aderito all’iniziativa della Rete delle Università italiane per la Pace, ora ci aspettano alcune sfide: costruire una vera democrazia culturale e uscire dalla compartimentazione dei saperi, come già ci impegniamo a fare con gli studenti che ci scelgono”

0
232

È stato inaugurato ufficialmente oggi il 53° Anno Accademico dell’Università IULM. La cerimonia è stata aperta con l’intervento del Presidente del Consiglio di Amministrazioneprofessor Giovanni Puglisi, e con il saluto del Sindaco di Milano, Giuseppe Sala. Ospiti alla cerimonia di inaugurazione il giornalista e divulgatore scientifico Piero Angela, presente con una testimonianza video dal titolo Comunicazione, scienza e democrazia culturale e, arrivato in Italia nei giorni scorsi dagli Stati Uniti, il professor Daniele StruppaPresident of Chapman University, che sul palco dell’Auditorium in IULM 6 ha tenuto il discorso Prospettive di infinito.

Il Rettore dell’Università IULM, Gianni Canova, si è servito di alcune immagini estrapolate da un film del 1940 con Stan Laurel e Oliver Hardy, Noi siamo le colonne, per spiegare metaforicamente i concetti dello sperpero semiotico e della dissipazione informativa. Partendo infatti dalla ricerca della via di uscita da un labirinto – che nel film è indicata da una manina di cartone piantata nel terreno – ha analizzato i fraintendimenti e gli equivoci di cui tutti siamo stati vittime negli ultimi due anni, persi e smarriti nel labirinto del Covid. “Ci siamo ritrovati a navigare a vista, senza mappa e senza bussola, ma quel che è più grave è che sono stati spesso alcuni di noi – accademici, intellettuali, studiosi, ricercatori – a praticare la dissipazione informativa, a sperperare e disinnescare i segni, arrivando a minare alle basi la credibilità della comunità scientifica e del nostro stesso lavoro nelle Università”, ha osservato il Rettore che ha parlato di Pnrr: “I soldi del Pnrr per l’istruzione ci sono, ma l’istruzione è l’unico comparto in cui non sono previste riforme vere. Una manina dice che lì c’è un varco da aprire e che forse le università dovrebbero essere le più grandi lobbiste della riforma della scuola media superiore, quella riforma a cui nessun governo ha mai avuto l’ardire nemmeno di pensare. Con i risultati di obsolescenza e di inefficacia che sono sotto gli occhi di tutti. Anche di quelli che strappano le manine da terra”.

Il Rettore Gianni Canova

Canova ha poi rivolto parole critiche alla nuova normativa che riduce anche per gli atenei non statali la possibilità di calcolare i professori a contratto nel computo dei requisiti minimi per l’accreditamento dei Corsi di Laurea: “Si intravede – ha sottolineato il Rettore della IULM – un’Università che si chiude in se stessa, che diffida delle competenze dei professionisti, che predilige la rigidità del docente strutturato alla flessibilità di quello a contratto, un’Università che smette di contaminarsi con il mondo che la circonda”.

Il Rettore ha quindi concluso facendo un bilancio dell’ultimo anno della IULM, che è stato positivo: dall’autonomia finanziaria alla pubblicazione del nuovo Piano Strategico, dall’inaugurazione della sede di Roma al progetto di IULM 8 che andrà a completare il Campus, ma anche la nuova palestra, IULM Food Academy, IULM Studios e a breve sarà aperto anche IULM AI LAB, il laboratorio dedicato alla ricerca dell’Intelligenza Artificiale. E ha ricordato alcune sfide a cui la IULM intende dare il proprio contributo: la prima è dettata dalla cronaca di questi giorni, l’Ateneo ha aderito all’iniziativa della Rete delle Università italiane per la Pace “e vorremmo che questo gesto significasse un impegno concreto a mettere le risorse della nostra attività di ricerca e di didattica al servizio di una comprensione critica dei conflitti tra gli esseri umani nella loro dimensione reale, ma anche dello studio e dell’elaborazione di modalità di risposta e di gestione dei conflitti diversi da quelli della violenza e della sopraffazione” ha dichiarato Canova.

La seconda è la sfida per la costruzione di una vera democrazia culturale poiché l’Italia continua a essere il Paese con il minor numero di laureati in tutta l’Unione Europea. La terza sfida è uscire dalla compartimentazione dei saperi, avere il coraggio di praticare sconfinamenti. “Filosofia ed economia, psicologia e cinematografia, statistica e sociologia, teatro e turismo, moda e industrie creative. Questo è tra le cose che cerchiamo di fare, che già ci impegniamo a fare con gli studenti che ci scelgono”, ha concluso il professor Canova.

“Abbiamo alcune decine di studenti ucraini che sono qui in Iulm in questo momento e il consiglio di amministrazione è convocato per oggi pomeriggio. Decideremo come aiutarli, se azzerare le tasse, ma prenderemo anche dei provvedimenti per aiutare gli eventuali profughi, studenti o anche docenti che vengono via dalle università ucraine”. Hai infine spiegato il rettore a margine. “È dovere dell’Italia e della Lombardia accoglierli con spirito di solidarietà e fratellanza. Faremo tutto il possibile per facilitare la loro permanenza in un momento così tragico per il loro Paese”, ha aggiunto.

Articolo precedenteMilano, al via i lavori del nuovo Pronto Soccorso Infettivologico del Sacco
Articolo successivoIncidenti sul lavoro: Cisl, +75% in Lombardia a gennaio
Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.