Quarto giorno di sciopero ad oltranza al magazzino DHL di Orio al Serio contro l’accordo, firmato dai sindacati confederali, per il trasferimento dei magazzinieri a Brescia. Un’intesa giudicata dai dipendenti del magazzino di Orio aderenti all’Adl Cobas, fortemente penalizzante perché, dicono, prevede un taglio del salario e costi di spostamento tra Bergamo e Brescia a carico dei singoli. “Non si molla, non ci si piega e tantomeno ci si spezza – si legge in una nota diffusa oggi da Adl Cobas – le lavoratrici e i lavoratori non intendo essere trasformati in moderni schiavi dalla DHL e dai Confederali, intenti a contrattare il peso delle nostre catene.
Il prezzo di questo peso equivale a 300€ di salario mensile, decurtato dal taglio orario e dalle spese di viaggio per raggiungere Brescia. Una paga competitiva con quella percepita dai braccianti vittime di caporalato”. “Nonostante il freddo e la stanchezza, continuiamo a trovare forza nella solidarietà e nell’affetto di tanti sconosciuti”. L’invito, aperto a tutti, è quello di partecipare, sabato, alla “polenta solidale presso i cancelli dell’HUB”. Nei giorni scorsi i magazzinieri in lotta si sono incatenati più volte ai cancelli dell’hub alle porte di Bergamo.
E giovedì mattina un gruppo di loro ha messo in atto un’altra azione dimostrativa incatenandosi all’albero di Natale di piazza Duomo a Milano, proprio nel giorno dello sciopero generale di Cgil e Uil. Un messaggio anche ai sindacati confederali che hanno avallato, con la loro firma, la contestata intesa con l’azienda.