Non si ferma la protesta alla DHL di Orio al Serio

Questa mattina i lavoratori aderenti all'Adl Cobas si sono di nuovo incatenati ai cancelli dopo aver passato la notte sul piazzale davanti al magazzino. Oggi un nuovo tentativo di mediazione tra le parti dopo l'accordo per il trasferimento Brescia contestato dal sindacato di base.

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Prosegue la lotta dei lavoratori della sede DHL di Orio al Serio aderenti all’Adl Cobas contro l’accordo firmato dai sindacati confederali per il trasferimento a Brescia. Un accordo, a detta dei lavoratori in sciopero, fortemente penalizzante. “Il piazzale si sta riempiendo di cellulari della polizia e di macchine dei carabinieri, ma nessun passo indietro da parte dei lavoratori”, ha dichiarato questa mattina il portavoce di ADL Cobas, Riccardo Germani,
“In questo magazzino rappresentiamo la maggioranza dei lavoratori che non riconoscono il verbale di accordo sottoscritto dai segretari confederali provinciali”.
Le richieste del sindacato di base sono principalmente tre: nessuna riduzione di orario, nessuna riduzione di salario e una navetta per il trasporto dei lavoratori di Bergamo alla sede di Brescia perché il costo del trasferimento non gravi sulle famiglie.
I lavoratori che aderiscono alla protesta ieri mattina si erano incatenati ai cancelli del magazzino di Orio e hanno passato la notte sul piazzale davanti alla ditta. Questa mattina la protesta è andata avanti in attesa di un nuovo incontro tra le parti in Prefettura a Bergamo. Secondo quanto ha appreso Radio Lombardia, lo sciopero sta iniziando a causare i primi problemi alla movimentazione delle merci con il deposito di Orio che sarebbe pieno e non più in grado di ricevere altri pacchi.

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