Polizia: via armi, distintivo e stipendio agli agenti che non si vaccinano

L'obbligo comprende il ciclo vaccinale primario e la successiva somministrazione del richiamo.

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Il mancato adempimento dell’obbligo vaccinale – che scatta domani – da parte delle forze di polizia determina la sospensione dal servizio dell’agente, cui non è dovuto alcun compenso ed a cui verranno temporaneamente ritirati tessera di riconoscimento, placca, arma in dotazione individuale e manette. Lo specifica una circolare firmata dal capo della Polizia, Lamberto Giannini. L’obbligo comprende il ciclo vaccinale primario e la successiva somministrazione del richiamo. Sarano i “dirigenti delle varie articolazioni centrali e periferiche” a delegare le verifiche a dipendenti con qualifiche dirigenziali. A partire da domani i responsabili delle strutture, indica la circolare, “devono verificare immediatamente l’adempimento dell’obbligo vaccinale da parte dei dipendenti della polizia di Stato, acquisendo le informazioni necessarie”. E tutto il personale, “anche se assente per legittimi motivi”, dovrà produrre la documentazione che attesta l’avvenuta vaccinazione. In caso di inadempienza i responsabili invitano l’interessato a produrre “senza indugio, entro cinque giorni dalla ricezione dell’invito”, la documentazione prevista. Si può anche presentare la richiesta di vaccinazione da eseguirsi non oltre 20 giorni dopo l’invito. Nell’attesa il dipendente potrà continuare a prestare servizio con il green pass ‘base’, cioè anche a seguito di tampone. Senza questo documento sarà posto in assenza ingiustificata.

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