Alle prime ore dell’alba i Carabinieri della Compagnia di Rho daranno esecuzione a 7 ordinanze di custodia cautelare in carcere e 2 ordinanze di applicazione dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, emessi dal G.I.P. del Tribunale di Milano, nei confronti di 9 italiani, di cui 8 di etnia rom, responsabili a vario titolo di estorsione e associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti aggravati e ricettazione di autovetture e mezzi da lavoro ai danni di privati e di aziende nelle province di Milano, Pavia e Varese e mandati nei paesi dell’Est Europa.
L’indagine, avviata dalla Sezione Operativa della Compagnia di Rho e coordinata e diretta nell’ambito del VII Dipartimento della Procura di Milano, ha avuto origine dal ritrovamento di un’autovettura rubata, con apposte targhe clonate, nel comune di Lainate il 4 febbraio 2020. Attraverso anche intercettazioni telefoniche e video, sono stati identificati i responsabili di 13 furti e di 8 episodi di ricettazione, per un danno patrimoniale che ammonta ad oltre 700 mila euro, il controvalore di 2 autovetture, 4 autocarri e 11 mezzi da lavoro. Inoltre, i riscontri effettuati durante le attività di indagine hanno consentito il recupero e la restituzione ai proprietari di 16 automezzi e l’arresto in flagranza di 4 persone.
Gli indagati si servivano di una base operativa nel campo nomadi “Chiesa Rossa”, e di una “base logistica” in un’area industriale di Pieve Emanuele. Individuavano inizialmente gli obiettivi con sopralluoghi mirati, poi, spesso vestiti da operai con pettorine catarifrangenti per non destare sospetti e servendosi di numerose utenze cellulari e sim-card intestate a terzi, spostavano i mezzi in luoghi isolati di aree industriali della provincia o in cantieri fittizi per poi recuperali in un secondo momento. Successivamente, la rete di ricettatori si occupava di pattuire un prezzo per i mezzi che venivano infine portati da autisti compiacenti in diverse località dell’Est Europa.