Tutto è bene quel che finisce quasi bene. In splendida solitudine, su questo giornale che si chiama Affaritaliani.it abbiamo difeso l’operazione dell’Ospedale in Fiera. Per vari motivi. Il primo: ce ne era bisogno, in un momento di grandissima emergenza. Il secondo: non costava un euro al pubblico. Tutti i fondi erano di privati. Famosi e non famosi. Anche il sottoscritto ha versato, per quel che poteva. Molti di quelli che contestavano, invece, non avevano versato proprio a nessuno. Il terzo motivo: un ospedale in più è sempre meglio che un ospedale in meno. Anche con tutti i limiti dell’emergenza e della messa a regime. Ci si scorda che, in iter ordinario, le cose hanno bisogno di un certo tempo per funzionare. E se ci sono problemi, si risolvono mettendo a punto le procedure.
Per l’Ospedale in Fiera, invece, si è cercato fin da subito di dire all’Italia che non serviva niente. Guardiamola freddamente, un anno e mezzo dopo: un ospedale nato dal nulla con soldi privati non serviva a niente nel mezzo di una pandemia? Follia. Tutte le altre cose varie ed eventuali sono quisquilie, idiozie, roba che la Storia spazza via. Come verrà spazzata via anche la solita inchiesta messa là dopo un esposto pur di buttare un po’ di fango su questo e su quello. Una delle tante inchieste salutate con fervore giustizialista, ma che se la prendeva con un Ospedale costato zero e che ha salvato delle vite ed erogato decine di migliaia, anzi centinaia di migliaia di vaccini.E’ passato un anno e mezzo. Abbiamo visto varie puntate di Report, qualche centinaio di articoli, titoloni. Ecco.
Il giorno di Sant’Ambrogio a Enrico Pazzali, dopo la Rosa Camuna (premio della Regione Lombardia), verrà consegnato l’Ambrogino d’Oro. Enrico Pazzali è il presidente di Fondazione Fiera che ha voluto e difeso l’Ospedale, che ci ha rischiato la faccia, che si è messo in gioco. E’ l’Ambrogino a lui, ma anche a tutti quelli che per l’Ospedale hanno sfidato la stampa malevola, chi ha donato e chi ha difeso la propria scelta. Ed è pure l’Ambrogino di quelli che sono stati zitti, facendosi scivolare addosso tutte le cretinate di 18 mesi. A ben vedere, sono stati loro i più bravi di tutti.
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