Pio Albergo Trivulzio, Felicita: ci opporremo ad archiviazione [VIDEO]

Azzoni, "archiviazione sarebbe fallimento ricerca della verità"

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Tra qualche giorno “presenteremo opposizione all’archiviazione che si tradurrà nella richiesta al Gip di imputazione coatta per i reati ipotizzati dalla Procura quindi nella richiesta di rinvio a giudizio. Con l’opposizione chiederemo inoltre che il Gip disponga la restituzione degli atti alla Procura affinché valuti di procedere anche per le numerose violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro”. Lo ha detto Luigi Santangelo dello studio legale LSM & Associati che sta seguendo la causa dell’associazione Felicita in merito alla richiesta di chiusura delle indagini sui decessi al Pio Albergo Trivulzio durante la pandemia intervenendo in conferenza stampa. Infatti, la Procura di Milano non ha riscontrato un nesso causale tra il reato di epidemia colposa e le condotte dell’amministrazione del Pat. “In questa vicenda dobbiamo parlare soprattutto di responsabilità eluse, anzitutto materiali e giuridiche, ma anche morali, rimbalzate da un’istituzione all’altra, dagli individui alle istituzioni e viceversa. Tale elusione è stata in qualche modo consacrata proprio nel provvedimento con cui la Procura di Milano ha richiesto l’archiviazione del fascicolo – ha aggiunto il presidente dell’associazione Alessandro Azzoni -. Oggi noi parenti rifiutiamo di non ricevere risposta a questa fondamentale domanda di giustizia. L’archiviazione del procedimento rappresenterebbe un fallimento nella ricerca della verità e sancirebbe l’ingiustizia del sistema giuridico italiano. Cercheremo anche, magari insieme ai diversi comitati di parenti che hanno avuto vittime nelle Rsa di altri comuni italiani, e che sono ancora in attesa di una decisione della loro Procura, o sono stati già “archiviati” nelle loro istanze di verità, di fare chiarezza sul tema che riguarda tanto le attuali carenze del sistema che privano gli anziani anche del diritto di non vivere in isolamento quanto il tema connesso alle vittime collaterali della pandemia, singole morti per disidratazione, decubito, abbandono, dovute a quelle che la Procura chiamerebbe “criticità generali”, e che imporrebbero la revisione totale del modello Rsa, ritenuta evidentemente superflua dalla politica e dalle istituzioni, nonostante gli allarmi lanciati dal mondo civile e dalle parti sociali che denunciano l’assenza di cure e risposte soddisfacenti ai bisogni di cura e assistenza di tale fascia di popolazione fragile”, ha concluso. (MiaNews)

Luigi Santangelo dello studio legale LSM & Associati e del presidente dell’associazione Felicita Alessandro Azzoni.

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