Il sindaco di Seregno (MB) Alberto Rossi non si rassegna alla sentenza del Consiglio di Stato che ha bocciato l’operazione di fusione tra Aeb e A2A: “Ci stiamo attivando – ha detto – per individuare i corretti percorsi giuridici. L’aggregazione apre prospettive straordinarie per la nostra azienda”. Peccato che il matrimonio sia stato clamorosamente bloccato prima dal Tar e poi dal Consiglio di Stato. Subito dopo la sentenza l’opposizione in Consiglio comunale a Seregno ha chiesto le dimissioni di Rossi e degli altri sindaci brianzoli che avevano lavorato per l’operazione: il primo a dire che Rossi non può più stare al suo posto è stato Tiziano Mariani, capogruppo della lista NoiXSeregno e promotore dei ricorsi davanti alla giustizia amministrativa (oltre a quelli del gruppo M5S Lombardia). E a dare ragione a Mariani c’è anche l’ex senatrice Lucrezia Ricchiuti, che si associa alla richiesta di dimissioni non solo del sindaco ma anche degli amministratoridi AeB.
“Tiziano Mariani ha vinto. Era stato persino minacciato per avere esercitato un suo diritto. E ha avuto ragione su tutto. Gli amministratori di Aeb, che hanno perseverato nell’errore e con arroganza e presunzione non hanno voluto prendere in considerazione le argomentazioni del consigliere Mariani, o di chi aveva sollevato dubbi sull’operazione, devono dimettersi o essere dimessi perché hanno sbagliato tutto”.