Al via la vendemmia in Lombardia

Il taglio dei primi grappoli di uva in Franciacorta. Secondo la Coldiretti la vendemmia in Lombardia vedrà un calo medio nei raccolti di circa il 15% rispetto allo scorso anno.

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Il taglio dei primi grappoli di uva nell'azienda agricola Faccoli a Coccaglio, in Franciacorta.

Scatta l’ora della vendemmia in Lombardia che secondo le prime stime vedrà a livello regionale un calo medio nei raccolti di circa il 15% rispetto allo scorso anno. E’ quanto afferma la Coldiretti Lombardia in occasione del distacco dei primi grappoli di uva in Franciacorta. Nei prossimi giorni le operazioni entreranno nel vivo anche in Oltrepò Pavese, mentre gli ultimi a partire saranno i viticoltori della Valtellina. “Quest’anno – prosegue la Coldiretti Lombardia – il via alla raccolta dell’uva sui nostri territori parte con una settimana di ritardo rispetto alla precedente stagione, a causa delle gelate primaverili tardive che hanno di fatto rallentato lo sviluppo dei vigneti, su cui poi nei mesi estivi si sono abbattute a macchia di leopardo anche diverse grandinate localizzate talvolta violente, come quella che a fine giugno ha interessato l’Oltrepò Pavese con centinaia di ettari di filari falcidiati da chicchi di ghiaccio grandi come noci, accompagnati da forti raffiche di vento. L’andamento della raccolta – precisa la Coldiretti Lombardia – sarà influenzato dal resto del mese di agosto e da quello di settembre per confermare le previsioni anche sul piano quantitativo”. “Nonostante le bizze del clima – continua la Coldiretti regionale – si segnala comunque una buona condizione sanitaria dei vigneti, preludio a una vendemmia di qualità che nei nostri territori è destinata per circa il 90% a produzioni certificate grazie a 5 DOCG, 21 DOC e 15 IGT”. La produzione italiana quest’anno – sottolinea la Coldiretti – si stima in calo del 5-10% a livello nazionale per un quantitativo compreso tra i 44 e i 47 milioni di ettolitri, ma molto dipenderà sia dall’evoluzione delle temperature, che influiscono sulla maturazione, sia dall’assenza di nubifragi e grandinate che hanno un impatto devastante sui vigneti e sulle quantità prodotte. In Italia si attende comunque un’annata di buona/ottima qualità.  Nonostante il calo a livello nazionale l’Italia quest’anno – precisa la Coldiretti – è il primo produttore mondiale di vino mentre per il secondo posto si prospetta una sfida tra Francia e Spagna che hanno subito una contrazione dei raccolti, anche se più marcato per i cugini d’Oltralpe. La produzione tricolore – sottolinea la Coldiretti – può contare su 607 varietà iscritte al registro viti, il doppio rispetto ai francesi, con le bottiglie Made in Italy destinate per circa il 70% a Docg, Doc e Igt con 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc), 76 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), e 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30% per i vini da tavola a dimostrazione del ricco patrimonio di biodiversità su cui può contare l’Italia che vanta lungo tutta la Penisola la possibilità di offrire vini locali di altissima qualità grazie ad una tradizione millenaria. L’elemento che caratterizza maggiormente la nuova stagione del vino italiano – continua la Coldiretti – è l’attenzione verso la sostenibilità ambientale, le politiche di marketing, anche attraverso l’utilizzo dei social, e il rapporto con i consumatori, con i giovani vignaioli che prendono in mano le redini delle aziende imprimendo una svolta innovatrice. Le aziende agricole dei giovani possiedono peraltro una superficie superiore di oltre il 54% alla media, un fatturato più elevato del 75% della media e il 50% di occupati per azienda in più.

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