“Sono le prime brutte vicende di licenziamenti nonostante l’intesa sottoscritta dal governo e parti sociali: prima di licenziare le aziende dovrebbero utilizzare gli ammortizzatori sociali”. I segretari territoriali di Cgil, Cisl e Uil, Angela Mondellini, Mirco Scaccabarozzi e Abele Parente, esprimono queste considerazioni in merito alle annunciate chiusure di Gianetti Ruote di Ceriano Laghetto e Adac di Monza. Quest’ultima è la sede italiana dell’associazione che garantisce agli automobilisti tedeschi assistenza nei viaggi all’estero. I posti di lavoro a rischio in Brianza sono rispettivamente 152 e 20. Il caso Gianetti ha suscitato particolare scalpore anche per le modalità di comunicazione della chiusura dell’azienda: i lavoratori hanno ricevuto la notizia sabato, tramite posta elettronica, al termine del turno lavorativo. “Abbiamo rappresentato i nostri timori nell’incontro in Prefettura di mercoledì – spiegano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil di Monza e Brianza –, le fughe in avanti, come per Gianetti Ruote e Adac, vanno nella direzione del licenziamento senza il ricorso agli ammortizzatori sociali”. “Siamo ovviamente preoccupati per le lavoratrici e i lavoratori coinvolti e, più in generale, per le ricadute occupazionali sull’intero territorio”, commentano i segretari generali. “In una fase così delicata ci rivolgiamo a tutte le parti sociali per trovare adeguate soluzioni a queste vertenze”, concludono i dirigenti sindacali. Le organizzazioni sindacali hanno intanto portato all’attenzione delle istituzioni provinciali, regionali e nazionali i casi di Gianetti e Adac. Infatti, i rappresentanti dei lavoratori delle due aziende saranno ascoltati in IV Commissione Attività produttive di Regione Lombardia. L’improvvisa chiusura della Gianetti, inoltre, è al centro di diverse interrogazioni parlamentari.
Gianetti e Adac, 170 posti a rischio in Brianza
Annunciate le chiusure di Gianetti Ruote di Ceriano Laghetto e Adac di Monza. I sindacati: "Sono le prime brutte vicende di licenziamenti nonostante l’intesa sottoscritta dal governo e parti sociali”.