Grandine, viti distrutte nell’Oltrepò Pavese

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Acini spappolati e grappoli distrutti. È il risultato della grandinata che nelle scorse ore ha colpito i vigneti dell’Oltrepò Pavese. Nella serata di ieri, lunedì 28 giugno – spiega Coldiretti Pavia – chicchi di ghiaccio grandi come noci si sono abbattuti per diversi minuti sulle vigne, accompagnati da forti raffiche di vento. I tecnici Coldiretti sono impegnati nelle verifiche sul territorio: da un primo monitoraggio risulta che i Comuni più colpiti, ad ora, sono quelli di Zenevredo, Bosnasco e Montù Beccaria. Danni a macchia di leopardo si segnalano anche a Rovescala, San Damiano al Colle e Stradella, oltre che ai cereali della prima pianura nella zona di Arena Po. Su queste colline dell’Oltrepò Pavese – precisa Coldiretti Pavia – si coltivano un migliaio di ettari di vigneto, con produzioni di eccellenza come la Croatina e il Pinot Nero da cui nascono la Bonarda e il Metodo Classico. L’Oltrepò è la prima zona vitata della Lombardia, con oltre 13 mila ettari coltivati a vigneto. «I nostri tecnici si sono subito mobilitati per prestare assistenza alle aziende agricole colpite da questa violenta grandinata – afferma Stefano Greppi, Presidente di Coldiretti Pavia – Secondo le prime stime, nei territori colpiti dal maltempo i danni ai vigneti potrebbero arrivare fino a punte dell’80 per cento». In questo momento le viti sono nella fase di ingrossamento degli acini e di chiusura dei grappoli. Una grandinata ora – spiega Coldiretti Pavia – segna irrimediabilmente la stagione: nei vitigni più colpiti la produzione di quest’anno è compromessa, e anche quella della prossima stagione potrebbe essere pregiudicata. Siamo di fronte in Italia alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi, con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo che ha fatto perdere – conclude la Coldiretti – oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne italiane

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