“La chiusura di filiere ed eventi ha avuto un grande impatto sull’economia del territorio di Milano. Il turismo e la ricettività sono stati i più colpiti. Il turismo in questi due anni ha subito un crollo in media del 65 per cento. Per tornare ai livelli pre covid la strada delle imprese è ancora molto in salita. Da una parte nel frattempo le imprese si sono indebolite, perdendo risorse economiche e umane. Le potenzialità del turismo internazionale dovrebbero raddoppiare nei prossimi mesi, ma turismo e cultura torneranno a livelli pre covid solo nel 2023. Mentre altri settori solo nel 2022. Va rilevato però un maggior ottimismo delle aziende di Milano rispetto al panorama internazionale. Le imprese milanesi del turismo sono più ottimiste per un ritorno ai livelli pre covid già nel 2022”. Lo ha detto Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio Milano, intervenendo questa mattina all’evento ‘Milano torna in Fiera’. “Servono però tre azioni: mettere in campo una campagna vaccinale sempre più efficace, l’adozione del Green pass e dare sostegno alle imprese più penalizzate dalle chiusure”, ha proseguito Sangalli. “Senza imprese non c’è occupazione. Il rilancio dell’economia poi passa attraverso il recovery, che deve risolvere i nodi strutturali di lungo periodo che ci portiamo dietro da almeno un ventennio. Sono due i deficit: uno di legalità e infrastrutture e l’altro legato agli eccessi di burocrazia e al carico fiscale. Dobbiamo mettere a frutto oltre 200miliardi di euro, è giunto il tempo per un progetto europeo e serve uno sforzo collettivo: per questo occorre e serve un confronto più continuo e strutturato con le parti sociali”, ha concluso Sangalli.