Ancora non c’è il nome, ma come anticipato da Affaritaliani.it Milano, la gara è a due. Il borsino, dopo oggi, vede Oscar di Montigny e Annarosa Racca stabili, ma vale quel che vale. Intanto la città aspetta. Non cambia niente, a questo punto, un giorno in più o un giorno in meno. Non cambia niente perché intanto sette mesi sono passati senza che venisse attuata una seria operazione di riflessione sulla città, né da destra né da sinistra – che avrebbe dovuto avere lo sprone di un avversario temibile. Anche se passeranno due giorni in più, poco cambierà. Si entrerà direttamente in una fase di schermaglie verbali, qualche scandaletto qui e là, due colpi sui giornali. E poi tutti in vacanza, a dimenticare ogni cosa fino agli ultimi giorni di agosto. La speranza è che quel mese di stop serva a costruire delle piattaforme programmatiche alternative l’una all’altra, e magari anche a lanciare qualche sogno, perché Milano ha un bisogno incredibile di sognare. Con Sala, con Montigny, con Racca, purché si sogni.