In Italia abbiamo due problemi, che poi è uno solo: la classe dirigente. E quando parliamo di classe dirigente la testa ci va subito alla classe politica. In effetti non è così. Perché a dirigere, anche a livello istituzionale, è una piccolissima parte della politica. Il resto è un contorno assembleare. La politica ha provato a darsi norme per la parità di genere, ma non per la parità generazionale. Che sono i due problemi: la mancanza di una rappresentanza di nuove figure dirigenziali e la mancanza di parità nel genere delle figure dirigenziali. Se la politica ha provato a normarsi, nulla o quasi è stato fatto a livello di aziende. E’ vero: i cda sono compositi, ma alla fine la predominanza maschile e non giovane è incredibile. Tutti si fissano sulla questione del sesso, perché è semplice, e non infastidisce quasi nessuno. Inizierei invece a metterla anche sulla questione generazionale. Ci si fissa sul fatto che ai convegni ci sono poche donne (ed è un problema) ma guardate quante nuove leve (per capirci, fino a 45-50 anni) ci sono. Per un nuovo mondo, con nuove sensibilità, per una nuova ripresa, servono forze nuove. Riporto oggi una battuta di un giornalista al presidente di Cap Holding, che ha presentato ieri conti talmente buoni e interessanti da dover essere analizzati come case study: “Caro Alessandro Russo (il presidente, appunto), quando fa il vaccino?”. Risposta: “Mi prenoto dal 27 maggio”. Il che vuol dire che non ha quarant’anni. Replica il giornalista (l’amico Jacopo Tondelli): “I presidenti delle società generalmente l’hanno fatto a marzo”. Cioè hanno 30 anni in più del giovane Russo. E’ la pura verità, e non è una battuta, anche se ieri ci abbiamo riso. Fin quando ci scorderemo che un secondo “gap” dopo quello gender è quello generazionale, ricadremo nel vecchio aforisma che il risultato non cambia se non cambi i fattori che lo generano.
PS. Cap Holding e il “giovane” presidente Russo, durante la pandemia, hanno avviato cantieri e fatto un risultato economico paragonabile (se non migliore) rispetto all’anno prima. Uno dei risultati migliori della storia della società. Chissà se qualcuno se ne accorgerà, prima o poi.
di Fabio Massa
Leggi tutte le news su www.true-news.it