Il bisogno urgente di una politica contro la povertà post pandemia

I politici veri sanno individuare linee di sviluppo a lungo termine ed è ciò di cui c'è bisogno ora, anche se il futuro è decisamente fosco e incerto // di Fabio Massa

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Pinocchio a cura di Fabio Massa
Pinocchio a cura di Fabio Massa

Scrivendo il mio libro, Fuga dalla città, mi sono accorto di una cosa. La gran parte dei problemi che il Covid ha portato alla luce non li ha causati il Covid. Semplicemente erano già là, ma in misura meno grave, meno problematica, sottovalutabile e infatti sottovalutata. Un po’ come in un organismo alcune malattie, o deficienze minori, venivano sfruttate dal virus per fare danni, allo stesso modo nelle pubbliche amministrazioni. Che Lombardia Informatica non funzionasse lo si sapeva fin da prima del Covid, ma con il Covid diventa drammatica. Ora ci sono nuovi disservizi a Iseo e a Codogno, eppure Aria non c’è più: sapete che cosa vuol dire? Che ci sono problemi nella raccolta dei dati e nell’elaborazione delle agende da parte degli ospedali. Problemi che ci sono da sempre. I medici di base hanno dato non una cattiva prova di sé, in questa pandemia, ma pessima. Sempre fuori dai giochi – salvo casi speciali ed eroici, da valorizzare al massimo – hanno preferito una difesa del territorio corporativista e lontana dai pazienti. La stessa elaborazione politica, sia in Regione che in Comune, mostrano la corda: i politici veri sanno individuare linee di sviluppo a lungo termine, uno sguardo oltre l’orizzonte, anche se fosco e coperto di nubi. Qui invece nessuno si azzarda a guardare oltre l’orizzonte, o a iniziare a preparare la città, e la Regione, per l’emergenza che già si profila: quella sociale, quella della povertà, quella dei secondi che stanno diventando penultimi. Bene la transizione ambientale, ma quando la si finirà di porre le politiche in alternativa’ O la transizione ambientale oppure la cura della povertà, vera e propria malattia degli anni 20 di questo secolo? Io vorrei sentire parlare di questo e di quello, insieme. Vorrei sentire parlare di nuovi quartieri con ambulatori e punti vaccino già pronti per le prossime emergenze. E invece non sento parlare di questo. Sento famosi soloni scoprire problemi vecchi come mio nonno ma che vengono usati come clave, per la propria battaglia politica e il proprio interesse immediato. Oltre l’orizzonte ci attende il declino, e ci andiamo neppure ballando, ma litigando un po’ tristi e molto sterili.

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