MicroMega torna in edicola

MicroMega rinasce e il 18 marzo torna in edicola – definitivamente indipendente – con il primo numero della sua nuova vita. La rivista era stata chiusa dal gruppo Gedi, l'editore, tra l'altro, di Repubblica, La Stampa e L'Espresso, dopo il passaggio alla famiglia Elkann.

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MicroMega, storica rivista della sinistra italiana, rinasce e il 18 marzo torna in edicola – definitivamente indipendente – con il primo numero della sua nuova vita. La rivista era stata chiusa dal gruppo Gedi, l’editore, tra l’altro, di Repubblica, La Stampa e L’Espresso, dopo il passaggio alla famiglia Elkann. Ma il fondatore e direttore di MicroMega, Paolo Flores D’Arcais, non si è arreso e dopo una lunga e difficile trattativa con Gedi, ha rilevato la testata. Quello in uscita il 18 marzo sarà un numero sostanzialmente monografico dedicato al centenario della fondazione del Partito comunista in Italia e costruito tutto attorno a testimonianze di comunismo vissuto di alcuni tra i protagonisti di quella fondamentale pagina di storia. Aldo Tortorella, Marisa Cinciari Rodano, Giulia Mafai, Luciana Castellina, Alberto Asor Rosa, il compianto Emanuele Macaluso (in quella che resterà la sua ultima testimonianza) e il direttore di MicroMega, Paolo Flores d’Arcais ci consegnano le loro storie di militanza nel Partito comunista (e più in generale a sinistra) dalla Resistenza fino alla svolta della Bolognina, restituendoci – tra episodi e aneddoti mai raccontati prima – un pezzo di storia del nostro Paese. Testimonianze che, come scrive il direttore di MicroMega nella sua presentazione, dimostrano “in via definiva l’imbecillità di quanti ancora si ostinano a mettere sullo stesso piano comunismi e fascismi come due mere varianti del Male del XX secolo. (…) Sia chiaro: i gulag e le deportazioni di Stalin non hanno provocato meno morte, tragedie, inaudite sofferenze di uomini, donne, bambini, dei lager di Hitler. E tuttavia comunismo e nazifascismo restano diversi, inassimilabili, profondamente”. Ma il nuovo numero di MicroMega – in edicola e libreria dal 18 marzo – non finisce qui. Ad arricchirlo, il dialogo tra Telmo Pievani e David Quammen, l’autore che – con il libro Spillover – aveva previsto già diversi anni fa ciò che stiamo vivendo con la pandemia; e un saggio di Elisabetta Grande che avanza dei dubbi sulle reali possibilità che, visto il suo passato politico, Joe Biden possa rappresentare quel deciso cambio di rotta in materia di lotta alle disuguaglianze che sarebbe più che auspicabile.

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