La Ue sospenda le agevolazioni tariffarie alle importazioni di riso dei militari golpisti in Birmania dopo la violenta repressione. E’ quanto chiede la Coldiretti mentre sale a 70 il conto delle vittime, la Gran Bretagna chiede ai suoi cittadini di lasciare il Paese, la Corea del Sud sta rivedendo i rapporti commerciali e gli Usa hanno imposto nuove restrizioni alle esportazioni. Una situazione incandescente nonostante la quale – sottolinea la Coldiretti – la Birmania (Myanmar) gode ancora di un sistema di preferenze generalizzato con l’Unione Europea che si concretizza nell’applicazione dell’accordo Eba (tutto tranne le armi) che consente al Paese asiatico – denuncia la Coldiretti – di esportare in Europa tutto senza dazi, tranne appunto le armi. Un regime di aiuti concesso dall’Unione Europea che ha comportato – precisa la Coldiretti – ingenti aumenti delle esportazioni soprattutto nel campo del tessile e alimentare. Gli arrivi in Italia di riso birmano fanno registrare un balzo del 67% in quantità nel 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat. L’aumento delle importazioni dalla Birmania – denuncia Coldiretti – è destinato inevitabilmente a sostenere i golpisti in divisa al centro dell’accusa di violazione dei diritti umani ma anche di “genocidio intenzionale” per i crimini commessi contro la minoranza musulmana dei Rohingya alla quale sono stati sottratti i terreni coltivati. Alla luce del colpo di Stato e della repressione di regime è quindi necessario – conclude la Coldiretti – attivare al più presto la sospensione totale del regime agevolato Eba (tutto tranne le armi), concesso dall’Unione Europea. Il paese asiatico infatti continua a godere delle esenzioni tariffarie sulle produzioni di riso della varietà Japonica che sono sospese, invece, per la varietà Indica per la decisione Ue di applicare la cosiddetta clausola di salvaguardia.
Coldiretti, sospendere le importazioni dalla Birmania
La Ue sospenda le agevolazioni tariffarie alle importazioni di riso dei militari golpisti in Birmania dopo la violenta repressione. E’ quanto chiede la Coldiretti mentre sale a 70 il conto delle vittime della repressione.