Ledha, quando le vaccinazioni alle persone con disabilità?

L'associazione chiede a Regione Lombardia tempi certi per la vaccinazione delle persone con disabilità

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A un anno dall’inizio dell’epidemia da Covid-19 migliaia di cittadini lombardi con disabilità sono ancora costretti a vivere in condizioni di isolamento per tutelare la propria salute: rinunciando quindi a ogni forma di relazione con parenti e amici e alla possibilità di uscire di casa. Lo stesso vale per i loro “caregiver” (figura che spesso coincide con quella dei genitori o di altri familiari) che devono prestare la massima attenzione a non contagiarsi per tutelare anche le vite delle persone che assistono. Lo denuncia Ledha, associazione di promozione sociale che lavora per la tutela dei diritti delle persone con disabilità.
“Se durante i primi mesi dell’emergenza Covid-19 era comprensibile adottare comportamenti di questo tipo oggi, a un anno di distanza e con una campagna vaccinale in corso, ma di cui non si conoscono con certezza le tempistiche, questa situazione risulta essere sempre più faticosa e meno comprensibile” scrive l’associazione in una nota.
A seguito delle segnalazioni ricevute in questi giorni da diverse associazioni e persone con disabilità, LEDHA-Lega per i diritti delle persone con disabilità torna a chiedere a Regione Lombardia tempi e modalità certi per la vaccinazione delle persone con disabilità.
“Lo scorso 17 febbraio LEDHA e altri rappresentanti del Terzo settore avevano incontrato l’assessore al Welfare, Letizia Moratti, e l’assessore alla Famiglia, solidarietà sociale, disabilità e pari opportunità, Alessandra Locatelli. In quell’occasione, le associazioni avevano chiesto a Regione di dare priorità nella campagna vaccinale ad alcune categorie di persone con disabilità, con un’attenzione particolare ai più fragili. Le richieste di LEDHA sono state accolte solo in parte: a oggi, infatti, è stata avviata solo la campagna di vaccinazione all’interno delle unità di offerta residenziali e semi-residenziali (CSS, comunità alloggio, centri diurni disabili, SFA, CSE). Mentre migliaia di persone con disabilità che non sono in carico a questi servizi e i loro caregiver non sanno quando verranno vaccinate”
“Stiamo parlando di numeri tutto sommato contenuti: secondo le nostre stime si tratta di circa 50mila persone, tra persone con disabilità e caregiver -commenta Alessandro Manfredi, presidente di LEDHA-. È importante però sottolineare che si tratta di una fascia di popolazione particolarmente fragile, potenzialmente più esposta al contagio e che ha diritto, per questo, a maggiore attenzione. Allo stato attuale, invece, non si sente adeguatamente tutelata e vive una situazione di discriminazione rispetto al resto della popolazione. A questo si aggiunge poi il senso di incertezza legato alla mancanza di informazioni chiare sulle tempistiche per ricevere il vaccino”.
Nei giorni scorsi, LEDHA è tornata a chiedere un nuovo incontro a Regione Lombardia per sollecitare un’azione concreta agli assessori e al commissario straordinario, Guido Bertolaso: tempi certi per l’avvio della campagna vaccinale per le persone con disabilità in condizioni di fragilità e una rapida attivazione da parte di Regione per la raccolta delle adesioni alla campagna vaccinale da parte delle persone con disabilità.
L’incontro è stato fissato da Regione Lombardia per mercoledì 17 marzo. Fino a quella data, LEDHA lancia la campagna di sensibilizzazione #VaccinAbili sul proprio sito internet e sui propri canali social per sollecitare un rapido passaggio all’azione da parte delle istituzioni regionali e per sensibilizzare l’opinione pubblica.

 

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