Spazio Oberdan, la cineteca resta

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Lo Spazio Oberdan resterà luogo dedicato all’arte del cinema. La Giunta comunale ha infatti approvato le linee guida per la sottoscrizione dell’accordo tra Comune di Milano, Città Metropolitana e Fondazione Cineteca Italiana, che garantirà fino al 31 dicembre 2019 la salvaguardia della funzione pubblica e culturale dello Spazio Oberdan.

Gli spazi posti al piano terra dell’immobile di via Vittorio Veneto 2, destinati a sala cinematografica e foyer, sono infatti stati vincolati dal Comune di Milano allo svolgimento di attività culturali legati all’arte cinematografica, in virtù del preminente interesse pubblico al mantenimento delle attività che già qui si svolgono grazie alla Fondazione Cineteca Italiana, considerate un presidio culturale fondamentale nel panorama dell’offerta culturale della città e di tutta l’area metropolitana milanese.

Lo Spazio Oberdan, in seguito alla integrale ristrutturazione realizzata alla fine degli anni ’90 dagli architetti Gae Aulenti e Carlo Lamperti, è divenuto un centro culturale polifunzionale con un’area espositiva di 700 mq, dedicata ad ospitare mostre di arte e fotografia, un auditorium da circa 200 posti (poi intitolato ad Alda Merini) per accogliere rassegne cinematografiche e incontri tematici, oltre a un ulteriore spazio adattabile a diversi allestimenti e utilizzi.

In seguito alla ristrutturazione, la Provincia aveva individuato già nel 1999 – data di inaugurazione dello Spazio Oberdan – nella Fondazione Cineteca Italiana il soggetto attraverso il quale promuovere la cultura cinematografica come forma d’arte e di spettacolo.

La Fondazione Cineteca infatti svolge, sin dal 1947 e senza scopo di lucro, un’importante attività di conservazione e valorizzazione del patrimonio filmico e di diffusione della cultura cinematografica, sia in Italia che all’estero, e nel corso degli anni è diventata un punto di riferimento per la cinematografia grazie a un’offerta che ha consentito l’accesso a nuove produzioni cinematografiche di qualità, la conoscenza di nuovi autori italiani e stranieri che raramente si incontrano nei circuiti commerciali e la riscoperta dei classici della storia del cinema, oltre alla tutela del patrimonio archivistico di 25.000 film in pellicola – molti dei quali titoli unici della storia del cinema.

Il Comune, vista la rinnovata funzione dell’ente proprietario, ha assentito all’alienazione di tutti gli spazi destinati a uffici e a sale espositive ma non di quegli spazi – sala di proiezione, foyer e relativi spazi accessori al piano terra – destinati sia per struttura che per dotazioni tecniche e tecnologiche (già esistenti e di proprietà di Fondazione Cineteca Italiana) allo svolgimento di attività di carattere cinematografico e multimediale. Una scelta in coerenza con i propri obiettivi istituzionali di promozione e valorizzazione del patrimonio artistico e culturale cittadino,

Pertanto, il Comune ha chiesto lo scorporo di questi spazi dal “Piano di alienazione e valorizzazione” e ha approvato le linee guida di un accordo che sarà sottoscritto a breve e che salvaguarderà la funzione pubblica e culturale dello Spazio Oberdan almeno per i prossimi tre anni e mezzo.

La delibera prevede che Fondazione Cineteca versi a Città Metropolitana un canone agevolato di 33mila euro l’anno, in ragione delle finalità pubbliche della sua attività, in cambio della disponibilità dei locali (sala di proiezione, foyer e locali accessori); resteranno a carico di Città metropolitana la manutenzione straordinaria e le spese condominiali.

Il Comune invece collaborerà con la Fondazione per la realizzazione di manifestazioni, incontri, rassegne e festival legati alla promozione del cinema di qualità e del cinema indipendente, sostenendo le attività con un contributo annuale non superiore a 70mila euro all’anno e a condizione che la Fondazione sia in regola con il pagamento del canone.

Per parte sua, Fondazione Cineteca dovrà farsi carico, oltre che del pagamento di tutte le utenze, dell’attività di curatela della programmazione e della conduzione dello Spazio, garantendo la continuità della sua funzione storica in coerenza con la propria natura giuridica di ‘fondazione privata di interesse pubblico; dovrà assicurare al pubblico una programmazione continuativa e dovrà promuovere la diffusione e la conoscenza della storia del cinema, del cinema d’autore e di quello indipendente, anche attraverso la valorizzazione del proprio straordinario archivio; dovrà assicurare la propria collaborazione nella realizzazione di eventi, incontri, rassegne e progetti culturali proposti dal Comune di Milano; dovrà assicurare prezzi contenuti per l’ingresso ai propri appuntamenti e ideare forme di tesseramento e di fidelizzazione per il pubblico; dovrà infine assicurare al Comune la disponibilità gratuita delle sale dello Spazio Oberdan per 20 giorni all’anno, mentre l’utilizzo libero del foyer di Spazio Oberdan dovrà essere garantito al Comune per 60 giorni all’anno.

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