E’ stato firmato l’accordo quadro fra Beko Europe, governo, Regioni e parti sociali sul piano di trasformazione industriale per l’Italia dei siti della multinazionale di elettrodomestici che un tempo erano di Merloni e Whirpool. “L’accordo, – dice l’azienda – che segue l’approvazione all’88% da parte delle assemblee dei lavoratori avvenuta nei giorni scorsi, rappresenta un percorso strutturato per la riorganizzazione e il rilancio degli stabilimenti italiani, con l’obiettivo di garantire sostenibilità e competitività nel lungo periodo”.
L’accordo quadro prevede un piano di esuberi per 1284 unità. Lo si legge nel comunicato della Beko. “Il totale delle posizioni interessate dal piano è di 1.284 unità”. “L’accordo – fanno sapere dalla Uilm – vincola Beko fino a fine 2027 a gestire le potenziali eccedenze esclusivamente con ammortizzatori sociali conservativi e con uscite volontarie incentivate, (scivoli pensionistici di 48 mesi e buonuscite fino a un massimo di venti mensilità o di una cifra di 90.000 euro per gli ultracinquantenni che non possono agganciare i requisiti pensionistici)”.
A sostegno delle operazioni italiane – si legge in un comunicato di Beko Europe – l’azienda ha definito un investimento di 300 milioni di euro, di cui un terzo sarà destinato alla Ricerca e Sviluppo. A Cassinetta di Biandronno (VA) saranno localizzate le produzioni per i prodotti da incasso nelle categorie cottura (forni e forni a microonde) e refrigerazione. Gli investimenti complessivi pianificati per il sito ammontano a circa 136 milioni di euro tra prodotto, processo, ricerca e sviluppo. Presso il sito di Cassinetta di Biandronno, saranno inoltre effettuati investimenti per miglioramenti dell’efficienza energetica e l’installazione di pannelli solari, per un totale di 8,5 milioni di euro, inclusi nel piano di investimento.
“Abbiamo firmato un buon accordo che è stato approvato da oltre l’88% delle lavoratrici e dei lavoratori degli stabilimenti di Beko. L’accordo riduce gli esuberi da oltre 1.900 a 937 più i 287 del sito di Siena (per un totale di 1224). Le lavoratrici e i lavoratori di Siena potranno accedere agli ammortizzatori sociali conservativi e alle uscite incentivate volontarie, evitando così i licenziamenti” dichiara in una nota Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore elettrodomestico.