Di Fabio Massa
A me piace quando la politica fa delle cose. Quando parla di cose vere, concrete, importanti. E quando parlo di politica mi riferisco ovviamente a chi governa ma anche alle assemblee elettive, siano essi consigli comunali, regionali o Camera e Senato. Chi si rassegna a pigiare un bottone non fa del bene al proprio ruolo e a chi l’ha eletto. Perché i consiglieri sono importanti, e se oggi sono poco stimati e poco considerati è solo perché fanno malissimo il loro lavoro. Per esempio a Milano abbiamo – su Affaritaliani.it – testimoniato che intere sedute vanno via per mozioni che nulla hanno a che fare con la città. In una città che avrebbe tanto da riflettere su se stessa la gran parte del dibattito dei partiti è sulla Palestina e Israele. Per carità, tutto molto giusto, ma poi vogliamo occuparci anche di altro. Per esempio, il Salone del Mobile. Sul quale una riflessione andrebbe anche fatta. Sempre di più è una fiera di città, nel senso che un’intera città vive grazie a questa fiera (e andrebbe ricordato anche a chi nel 2021 pensava di poterne fare a meno: facemmo una battaglia qui su Affari, vinta). Sempre di più è una fiera diffusa. Ma poi ci sono gli espositori, e su quelli una riflessione va fatta. Va tutto bene? Sarebbe importante guardare i dati, all’interno di una rassegna che comunque è di sicuro un successo internazionale che non si può non reputare tale. Bisogna riflettere su come la città dovrebbe accogliere il Salone, magari espanderlo e renderlo più accettabile per la metropoli a livello viabilistico. Insomma, lavorare. Lavorare duramente proponendo idee. E’ un mestiere difficile, quello del consigliere. Perché non ha la visibilità di un assessore o di un sindaco o di un presidente. Ma è un punto di partenza (o di arrivo, dopo essere stati al governo) nel quale bisogna operare, e non parlare di massimi sistemi perdendo tempo.