
Circa diecimila a Milano al corteo nazionale per chiedere di fermare il genocidio a Gaza a supporto della resistenza palestinese, in quello che è diventato ormai un appuntamento fisso pro Pal del sabato pomeriggio. Incidenti e polemiche, in particolare per la scritta in rosso ‘Spara a Giorgia’ lasciata su una vetrina di Bpm che ha scatenato la reazione della politica.
La manifestazione, partita da piazza Duca d’Aosta, davanti alla stazione Centrale non ha toccato il centro ma dalla stazione si è diretta verso il quartiere Isola, per poi arrivare a piazzale Baiamonti e concludersi all’Arco della Pace. Tante le bandiere palestinesi, le scritte inneggianti alla resistenza ma anche sagome di Carlo Calenda e Elly Schlein con impronte di mani in vernice rossa e la scritta ‘complice del genocidio’. La stessa scritta apparsa sulle vetrine danneggiate di banche, supermercati e locali come Unicredit, Carrefour e Starbucks.
In piazzale Baiamonti ci sono stati alcuni momenti di tensione con contatti fra i manifestanti e le forze dell’ordine in tenuta antisommossa con scudo e manganello. Sette persone sono state portate in questura.