A Crescenzago il ricordo di Aldo Giassi, il partigiano Milan

 In via Privata Amalfi (Municipio 2), si è svolta oggi la cerimonia di scoprimento della targa in memoria del partigiano Aldo Giassi, nome di battaglia ‘Milan’.

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In via Privata Amalfi (Municipio 2), si è svolta oggi la cerimonia di scoprimento della targa in memoria del partigiano Aldo Giassi, nome di battaglia ‘Milan’. Alla commemorazione ha preso parte l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi, insieme alla moglie di Giassi, Carla Fiorini, al Presidente del Municipio 2, Simone Locatelli, al Presidente di Anpi Milano, Primo Minelli e a numerosi cittadini e cittadine che hanno voluto rendere omaggio alla sua figura. “Con questa targa, Milano non solo ha reso omaggio alla memoria di Aldo Giassi, ma ha rinnovato il proprio impegno a custodire e trasmettere i valori per cui ha combattuto: libertà, coraggio e giustizia – ha dichiarato l’assessore alla Cultura, Tommaso Sacchi –. Il modo migliore per onorare lui e tutti i partigiani e le partigiane è continuare, ogni giorno, a vivere secondo i principi per cui hanno lottato: libertà, uguaglianza e solidarietà”. L’evento è stato inserito nel palinsesto di iniziative “Tempo di Pace e di Libertà. 80 anni di Liberazione”, promosso dal Comune di Milano per celebrare l’ottantesimo Anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Aldo Giassi, nato a Udine il 2 gennaio 1925, si trasferì a Milano da bambino e iniziò a lavorare giovanissimo come meccanico alla Caproni di Taliedo. A 18 anni, nel 1943, partecipò a uno sciopero in fabbrica e per questo venne incarcerato per sei mesi. Dopo il rilascio, fu arruolato forzatamente nella Flak, l’artiglieria antiaerea della Repubblica Sociale Italiana, ma riuscì a disertare e a unirsi alla Resistenza. Combatté tra l’Emilia e l’Oltrepò Pavese fino a essere catturato nuovamente e imprigionato a Pavia e poi a San Vittore, dove condivise la prigionia con Mike Bongiorno. Deportato in Austria, riuscì a fuggire e tornò a Milano poco prima della Liberazione del 25 aprile 1945. Nel dopoguerra lavorò come tranviere per l’ATM e continuò a mantenere viva la memoria della Resistenza, partecipando attivamente alle commemorazioni. Nel 2016 ricevette la Medaglia della Liberazione dal Ministero della Difesa per il suo contributo alla lotta di Liberazione. Si è spento a Milano il 12 dicembre 2021, all’età di 96 anni.

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