Blitz di Ultima Generazione al ristorante di Cracco

E' il terzo blitz in una settimana nel locale in pieno centro a Milano per la campagna 'Il giusto prezzo' che pone i riflettori sul tema della povertà e dell'elevato costo del cibo. "Cracco ci ha rubato il cellulare" denunciano gli attivisti.

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Tre attivisti del movimento ambientalista Ultima Generazione sono stati bloccati nel primo pomeriggio di ieri dalla polizia durante una protesta al ristorante dello chef Carlo Cracco in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano. Due ragazze e un ragazzo sono stati accompagnati in questura e sono in corso accertamenti. Si tratta del terzo blitz in una settimana, dopo quelli del 19 e del 23 marzo, nel locale in pieno centro per la campagna ‘Il giusto prezzo’ che pone i riflettori sul tema della povertà e dell’elevato costo del cibo. “Attaccare Cracco non significa dire che Cracco è il problema – spiegano gli attivisti -, ma mettere in evidenza l’abisso tra chi ha troppo e chi non ha abbastanza. La fame non è una fatalità, è una questione politica”. Ciò che chiedono allo chef Carlo Cracco è di “aprire le porte del suo ristorante, ogni giovedì, offrendo pasti gratuiti a persone al di fuori della sua abituale clientela”.
“Cracco ci ha rubato un cellulare”. Scrivono in un comunicato stampa gli attivisti di Ultima Generazione.
“Carlo Cracco – scrivono nella nota – ha improvvisamente sottratto il cellulare di Paola Del Dosso (geometra 29enne che stava documentando l’azione di protesta, ndr) da dietro e si è allontanato. Alla sua richiesta di restituzione, lo chef ha risposto ‘assolutamente no'”.   “Il telefono, un iPhone 6 del valore di circa 70-100 euro, è fondamentale per il lavoro di Paola” continua Ultima Generazione. “La polizia, intervenuta subito dopo, ha ignorato l’accaduto. Le tre attiviste sono state portate in questura e hanno sporto denuncia contro Cracco per furto. Attualmente, non abbiamo ricevuto alcuna risposta dallo chef”.     Intanto, rendono noto gli attivisti, “la polizia ha denunciato le tre ragazze (che hanno dato vita alla protesta, ndr) per violazione dell’articolo 18 del TULPS”.

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