Di Fabio Massa
Non c’è speranza, a Milano. Sono saltati tutti gli steccati, tutte le regole, tutti i confini. E in questo marasma si costruisce il prossimo futuro fosco di Milano. La vicenda è sempre di questa maledetta inchiesta modello 45 su San Siro. Non è la prima volta che viene aperto un fascicolo con questo “modello”. In pratica è l’apertura di un procedimento senza indagati e senza ipotesi di reato, in seguito a un esposto. E di chi è l’esposto? Di Luigi Corbani, ex direttore generale dell’Orchestra Verdi – con la quale diciamo non finì proprio benissimo – che da qualche tempo è diventato il capopopolo di tutti quelli che non vogliono la demolizione o l’alienazione di San Siro. Corbani denuncia una possibile svendita dello stadio, e la procura apre un fascicolo. Tutto normale, fin qui, perché è atto dovuto della procura aprire un fascicolo in base a un esposto. Il problema è che in barba a qualunque riservatezza, la notizia del fascicolo arriva alla stampa, che giustamente la spara ovunque. L’effetto politico è che nessuno si prenderà mezza responsabilità con una inchiesta preventiva, cioè prima ancora che sia avvenuto il reato, peraltro davanti a una procura che dovrebbe indagare reati, dunque penali, e non davanti a un tribunale amministrativo o a una corte dei conti. Quindi, riepiloghiamo: l’eventuale reato non si è ancora commesso, viene presentato un esposto, viene aperto un fascicolo, e tutto finisce alla stampa. Completa il quadro un altro elemento: la debolezza estrema della politica. Che non riuscirà a dire: noi stiamo facendo tutto bene, ma finirà nell’immobilismo. Pensate davvero che un consigliere comunale alzerà la mano con il rischio di finire indagato dalla procura e dalla Corte dei Conti? Pensate davvero che un funzionario firmerà? Il punto è proprio questo. Se l’amministrazione pensa che quello che sta facendo sia legittimo, dovrebbe andare avanti. Il sindaco dovrebbe dire: indagate me e solo me, sono l’unico responsabile, e continuare sulla sua strada sfidando tutto e tutti.
PS. Detto tutto questo, da tempo io sostengo che la vicenda di San Siro si è talmente intricata che questa amministrazione avrebbe dovuto già da tempo lasciar perdere. Ci sono partite che si ingarbugliano a tal punto da non rendere scioglibili i nodi. Ci penserà chi verrà dopo. Non è la frase ottimale di una politica responsabile, ma a volte è l’unica cosa da fare. E questa oggi è l’unica cosa da fare: abbandonare ogni tipo di progettualità su San Siro.