Attanasio, il padre Salvatore: “Sull’omicidio ancora punti oscuri”

"C'è un sentimento di speranza per la ricerca della verità" anche se "sono passati più di 4 anni e ci sono tantissimi punti oscuri. Ma la fiducia è l'ultima a morire. Guai se non ci fosse fiducia.

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“La politica, ma soprattutto il Governo Meloni, devono fare molto di più affinché si raggiungano verità e giustizia per Luca Attanasio e per chi con lui è morto, il carabiniere della scorta, Vittorio Iacovacci, e l’autista Mustapha Milambo. L’Italia come Paese, senza distinzioni di parte, non si deve rassegnare. La storia di Luca Attanasio è quella di un servitore dello Stato esemplare: non possiamo permetterci da parte delle istituzioni questo silenzio che è imbarazzante e preoccupante e che alimenta domande inquietanti. Davvero non può essere rimossa la vicenda umana e professionale di chi ha perso la vita in questo modo. C’è un diritto alla verità che è di tutti: non ci devono essere titubanze, omissioni o zone d’ombra. Per questo il Governo deve essere molto più determinato. Mi auguro e condivido anche la proposta della nascita di una Commissione parlamentare d’inchiesta, se questo può aiutare a far luce su quello che è accaduto”, è il commento di Pierfrancesco Majorino, capogruppo regionale del Pd che ha organizzato, stamani, l’incontro bipartisan ‘Verità e giustizia per Luca Attanasio’, al quale erano presenti, tra gli altri, assieme al padre dell’ambasciatore italiano assassinato in Congo il 22 febbraio 2021, i capigruppo in consiglio regionale.

All’incontro era presente anche Salvatore Attanasio, padre di Luca:“C’è un sentimento di speranza per la ricerca della verità” anche se “sono passati più di 4 anni e ci sono tantissimi punti oscuri. Ma la fiducia è l’ultima a morire. Guai se non ci fosse fiducia. Ci auguriamo che l’incontro di oggi sia una spinta in più affinché le istituzioni intervengano senza riserve. Abbiamo fiducia in tutti, nonostante i 4 anni, nelle istituzioni e nella giustizia. Non dimentichiamo che Luca era un uomo delle istituzioni. Come possiamo perdere fiducia?”, ha aggiunto il padre dell’ambasciatore.

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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati

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