Truffe telefoniche e finti poliziotti, i consigli della Questura su come difendersi

Recentemente i malviventi grazie a tecniche di ingegneria informatica riescono a chiamare con numeri apparentemente provenienti da servizi di emergenza, Questure o Comandi. Molto spesso questi malviventi inviano a moltissimi numeri di telefono anche un messaggio studiato nei minimi particolari cercando di far leva sulle paure delle vittime.

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Dall’analisi delle denunce sporte nell’ultimo periodo emergono nuove e particolari modalità di truffe telefoniche commesse da parte di malviventi che, celandosi dietro al racconto di essere poliziotti, carabinieri o incaricati pubblici o di servizi bancari, utilizzando a loro favore la credibilità che riscuotono le forze dell’ordine o le istituzioni e riescono a trarre in inganno i cittadini, sottraendo loro ingenti somme di denaro. Questi gruppi utilizzano varie modalità criminali, utilizzando sofisticate tecniche di ingegneria informatica per generare in modo fraudolento chiamate provenienti apparentemente da servizi di emergenza, Questure o Comandi dei Carabinieri, Guardia di Finanza o Polizia Locale, o anche da istituti bancari. Molto spesso questi malviventi inviano a moltissimi numeri di telefono un messaggio studiato nei minimi particolari cercando di far leva sulle paure delle vittime, per poi trarli in inganno e indurli ad effettuare reali bonifici bancari su conti a cui gli autori hanno accesso. Spesso, infatti, questi messaggi appaiono provenire dalla propria banca o da banche affiliate, ovvero da Uffici Pubblici o finanche dalle forze dell’ordine e parlano di truffe in atto sul proprio conto corrente con immediata sottrazione di tutti i soldi presenti, chiedendo alla vittima di contattare immediatamente il numero di telefono indicato nel messaggio per evitare che il “finto reato” venga portato a definitivo compimento. Le vittime, impaurite e fidandosi del messaggio, contattano il numero di telefono indicato a cui risponde una persona facente parte dell’organizzazione criminale che, con grande arte oratoria e spacciandosi per un Poliziotto, un Carabiniere o un dipendente pubblico o di una banca, riesce a carpire la fiducia della vittima che, nella convinzione di parlare con un vero appartenente alle istituzioni, dispone del proprio patrimonio cadendo definitivamente nella truffa perfettamente architettata. In uno degli ultimi episodi verificatosi e segnalato alla Questura la vittima ha ricevuto un sms apparentemente proveniente dalla propria banca dove veniva informato che sul proprio conto corrente era stato appena disposto un bonifico di un’ingente somma di denaro e, nel caso non fosse stato lui ad effettuare tale operazione bancaria, avrebbe dovuto contattare il numero di telefono indicato nel messaggio stesso. L’uomo, nella paura di perdere il proprio denaro, aveva così chiamato il numero di telefono indicato, alla cui chiamata aveva risposto un uomo che si era fraudolentemente spacciato per poliziotto. Il finto poliziotto gli aveva raccontato che il proprio conto corrente era stato oggetto di truffe e stava per essere completamente svuotato, pertanto, lo invitava ad effettuare i bonifici su un altro conto per mettere al sicuro il denaro. Attesa la maggior complessità di questi inganni, è raccomandabile che i cittadini prestino la massima attenzione ad ogni messaggio o chiamata che arriva loro, con cui si richiede l’invio di denaro, non fidandosi mai di tali richieste. Pertanto, il consiglio che arriva dalla Polizia di Stato riguarda la necessità che i cittadini mantengano sempre la massima prudenza e diffidenza verso ogni richiesta di denaro, ricordando che le Forze dell’Ordine o gli Enti Pubblici non richiederanno mai, in nessun caso, il pagamento di somme di denaro per supposte truffe in atto o danneggiamenti o per supposte liberazioni di persone arrestate o come risarcimento per incidenti stradali o altri fatti dannosi. Inoltre, il numero da contattare in caso di emergenza o diffidenza, o anche solo per ricevere consigli o aiuto in materia, è sempre il Numero Unico di Emergenza – 112, a cui risponderà sempre un operatore reale e qualificato, certamente appartenente alle Forze dell’Ordine. Nei casi in cui la richiesta di denaro provenga da persona che si qualifica come “poliziotto”, il cittadino deve contattare il numero unico di emergenza – 112 – e mettersi in contatto con la Centrale Operativa per comunicare quanto sta avvenendo.

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