Il figlio del panettiere: “Ho sparato perchè mi avevano minacciato”

Raffaele Mascia, 21 anni, in carcere per l'omicidio di Ivan Disar e il tentato omicidio di un connazionale sabato sera nella panetteria di piazzale Gambara, ha spiegato al pm il motivo per cui ha sparato. Ma non ha dato indicazioni su dove ha nascosto la pistola. La sua versione non trova riscontro nella testimonianza della donna che era con i due ucraini.

0
769

“Mi avevano minacciato”. E’ quanto ha detto Raffaele Mascia, 21 anni, cercando di spiegare il motivo per cui, sabato scorso, nella panetteria gestita dal padre di piazzale Gambara a Milano, ha preso la pistola e ha ucciso l’ucraino Ivan Disar, 49 anni, e ha ferito il connazionale 26enne Pavel Koresko. Ieri il giovane, assistito dai legali Giuseppe Alessandro Pennisi e Valentina Camerino, è stato interrogato dal pm Carlo Enea Parodi nel carcere milanese di San Vittore, dove è detenuto da lunedì sera con le accuse di omicidio e tentato omicidio aggravati dai futili motivi e porto illegale dell’arma. Nella testimonianza già resa dalla donna che era in compagnia dei due ucraini, però, non c’è traccia delle minacce. Per ora dalla sua versione è emerso che il giovane avrebbe reagito perché si sarebbe sentito infastidito dalla presenza nel locale dei due, dalle loro parole e dai loro comportamenti. Mascia ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere quando gli è stato chiesto dove abbia nascosto la pistola, che non è stata trovata. Il gip Luca Milani lo interrogherà oggi prima della decisione su convalida e misura cautelare.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.