“Quello che so di te”, il potere della memoria nel romanzo di Nadia Terranova

La scrittrice racconta la storia della bisnonna Venera, che finì in un manicomio a Messina. Un romanzo familiare, fatto di misteri e silenzi che hanno attraversato le generazioni.

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E’ appena uscito in libreria per Guanda Editore “Quello che so di te” di Nadia Terranova. Un romanzo familiare, fatto di misteri e silenzi che hanno attraversato le generazioni. La scrittrice si interroga sul potere della memoria, individuale e collettiva. La protagonista è la sua bisnonna, Venera, che finì in manicomio a Messina.  Qual è stato l’evento che l’ha portata a varcare la soglia del Mandalari, il manicomio di Messina, in un giorno di marzo? Per scoprirlo, è fondamentale interrogare la Mitologia Familiare, che però forse mente, forse sbaglia, trasfigura ogni episodio con dettagli inattendibili.
Questa non è solo una storia di donne, ma anche di uomini. Di padri che hanno spalle larghe e braccia lunghe, buone per lanciare granate in guerra. Di padri che possono spaventarsi, fuggire, perdersi.
Per raccontare le donne e gli uomini di questa famiglia, le loro cadute e il loro ostinato coraggio, non resta altro che accettare la sfida: non basta sognare il passato, bisogna andarselo a prendere. Ritornare a Messina, ritornare fra le mura dove Venera è stata internata e cercare un varco fra le memorie (o le bugie?) tramandate, fra l’invenzione e la realtà, fra i responsi della psichiatria e quelli dei racconti familiari.
Nadia Terranova ci consegna con queste pagine il suo romanzo più personale e più intenso, che ci interroga sul potere della memoria, individuale e collettiva, e sulla nostra capacità di attraversarla per immaginare chi siamo.

Ascolta l’intervista a Nadia Terranova

 

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