Alice Redaelli, presidente Arci Gay Milano, Ivano e Alfredo, la coppia aggredita un mese fa a Milano.
Un grande girotondo fatto di persone che si tengono per mano. Così la comunità Lgbtq insieme a Cig Arcigay Milano contro le aggressioni a sfondo omotransfobico. L’iniziativa organizzata ieri pomeriggio in piazza Castello si chiama ‘Per mano ovunque’. Presenti oltre a esponenti di Arcigay, i Sentinelli di Milano, Famiglie arcobaleno e il Pd con il segretario metropolitano Alessandro Capelli. Partecipa anche la coppia di milanesi aggredita un mese fa per strada, solo perché si stavano tenendo per mano. “A distanza da un mese dalla nostra aggressione, ci sentiamo molto scossi perché abbiamo sentito che le aggressioni stanno aumentando – racconta Ivano Cipollaro, mentre stringe la mano del suo compagno Alfredo – C’è questo clima molto preoccupante. Ci sentiamo d’altro canto anche molto meglio per la solidarietà che abbiamo avuto fin dal primo momento e ci ha fatto sentire anche al sicuro, che facciamo parte di una comunità unita. Alfredo ha spiegato che “è un bene che stiano uscendo anche altre denunce. Ci sentiamo di essere stati utili. Speriamo di essere stati anche di esempio. Di fronte a queste cose non bisogna più piegare la testa ma denunciare. A tutte le persone che ci odiano vogliamo dire che hanno perso perché questa aggressione ci ha unito ulteriormente. Il giorno dopo siamo stati inondato da messaggi di solidarietà. Ringraziamo tutti”. E’ intervenuta anche Alice Redaelli, presidente Arci Gay Milano. “Negli ultimi anni abbiamo visto un susseguirsi di notizie, attacchi anche violenti alla nostra comunità Lgbtq+ – ha affermato la presidente – Questo ci ha preoccupato moltissimo perché questi casi sono in preoccupante crescita. Ci preoccupa soprattutto il silenzio assordante di questo Governo, che una condanna netta e decisa verso questi atti ancora non l’ha fatta. Viviamo in una società che ancora vive un forte stato di stereotipi e pregiudizi verso la nostra comunità. L’Italia è ancora fanalino d’Europa per quanto riguarda le protezioni fondamentali dei diritti della nostra comunità. Serve una condanna decisa e netta delle violenze. Il Comune ha dimostrato vicinanza per le nostre azioni. Sappiamo di vivere in una città che è sicuramente molto schierata a favore della comunità. Questo non si può dire necessariamente per la Regione e il Governo che non hanno proferito parola”. Sui numeri di aggressioni ha spiegato che l’associazione offre servizi per la comunità “da ormai 40 anni e nel 2024 abbiamo ricevuto più di 400 contatti di persone che avevano bisogno di ascolto e aiuto. Il nostro sportello legale ha due accessi al mese”. Il segretario Capelli ha portato la solidarietà del PD metropolitano. “Ivano e Alfredo sono nostri amici e rappresentano il diritto di tutti di potersi muovere per le proprie città e amarsi liberamente. Darsi la mano lo insegniamo ai nostri bambini per mostrare affetto e darsi sicurezza. Non è accettabile che possa essere un rischio per qualcuno girare per mano. Purtroppo penso che ci sia un clima di impunità, l’idea che alcune libertà non debbano essere riconosciute. Credo che sia necessario ridiscutere il Ddl Zan, una legge contro l’omotransfobia in questo Paese perché la politica ha il dovere di intervenire prevenendo con l’educazione sentimentale e punire le aggressioni omofobe”. Il consigliere regionale Luca Paladini del Patto Civico e fondatore dei Sentinelli ha sostenuto che da parte di Regione “c’è ostilità in alcuni contesti come quello regionale sul tema legato all’omofobia. Più volte ho presentato mozioni anche richieste di patrocinio del Pride, sempre respinte perché per chi governa Regione questo non è mai stato un tema. Presenterò una proposta di legge contro le discriminazioni. Vediamo come si comporterà la destra che governa questa regione”.