Di Fabio Massa
Chi mi legge, ogni tanto, sa che non risparmio niente alla famiglia Elkann e agli Agnelli in generale. Una famiglia che ha drenato tutto quel che poteva, sangue incluso, all’Italia. Una famiglia con la quale la politica e il giornalismo è stato prono e prostrato come pochi. Se vogliamo fare un esempio di cattiva editoria e di cattivo giornalismo e di cattiva politica, prendiamo la gestione della questione Fiat/Stellantis, che oggi ha raggiunto il suo punto più basso e vergognoso. Questo è. Tuttavia da un punto di vista squisitamente editoriale, devo dire che ogni mossa di John Elkann, nell’ultimo periodo, mi interessa molto. L’accordo con OpenAI è e sarà decisivo per provare a salvare Repubblica, anche se ancora non ce ne rendiamo conto. Perché nel futuro conteranno ancor più di oggi le fonti alle quali si abbevera l’algoritmo. Adesso l’entrata nel cda di Meta, la società di Instagram e Facebook, dà un vantaggio competitivo incredibile. Si può dire molto di Elkann, ma non che non guardi avanti. Che questo poi sia a tutto vantaggio suo e non della collettività è nella storia del dna della sua famiglia, ma di certo non è indice di stupidità ma di intelligenza e furbizia.