A Mantova, nella mattina del 5 gennaio 2025, durante la penultima giornata di mostra “Picasso a Palazzo Te. Poesia e salvezza”, attiviste di Ribellione Animale hanno lanciato letame sul quadro ‘Femme couchée lisant’ di Picasso per denunciare la presenza dell’azienda zootecnica Levoni tra i membri della Fondazione Palazzo Te, a fianco del Comune di Mantova, che ne è fondatore promotore. L’ingresso nella Fondazione dell’azienda di Castellucchio, proprietaria anche di un mattatoio a Marcaria, è avvenuta nel 2022. L’attuale giunta del Comune di Mantova ha quindi avallato l’ingresso di Levoni all’interno della Fondazione del Palazzo, uno dei principali punti di riferimento artistici della città.
“Crediamo che, in una fase storica in cui finalmente, a livello nazionale ed internazionale, gli allevamenti vengono riconosciuti come un problema etico e ambientale, sia responsabilità della politica trattare le aziende come Levoni, che dagli allevamenti si riforniscono e detengono la proprietà di mattatoi, come responsabili di devastazione ambientale e di negazione dei più basilari diritti degli animali, e di impedire che si presentino agli occhi dei cittadini come realtà positive“, dichiara Eleonora, una delle attiviste della contestazione che prosegue da alcuni mesi in città. “Non riteniamo possa esistere un modo etico di sfruttare e uccidere animali, Levoni ha un fatturato milionario e ha deciso di utilizzare il suo potere economico e mediatico per effettuare greenwashing e socialwashing nella nostra provincia, provando in ogni modo a vendersi come azienda che fa del bene al territorio. Sappiamo invece che è esattamente il contrario e oggi abbiamo voluto ricordare che cosa veramente porta Levoni alla città di Mantova”.
Le richieste degli animalisti mirano a un allontanamento del Comune di Mantova e dei restanti membri della Fondazione Palazzo Te da questo marchio. Negli ultimi mesi, undici allevamenti che riforniscono Levoni sono infatti sotto indagine dei NAS per maltrattamenti sugli animali e precarie condizioni igieniche. Neanche di fronte a queste irregolarità coloro che a Mantova affiancano il proprio nome a quello di Levoni in ogni evento culturale ne hanno preso le distanze.