Milan, Conceição: non potevo dire di no. Ibrahimović: scelto perchè vincente

A Milanello conferenza stampa di presentazione di Sérgio Conceição, nuovo allenatore rossonero. Insieme a lui, presente anche Zlatan Ibrahimović.

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A Milanello oggi conferenza stampa di presentazione di Sérgio Conceição, nuovo allenatore rossonero. Insieme a lui, presente anche Zlatan Ibrahimović che presentando il tecnico portoghese ha prima ringraziato Fonseca: “Voglio ringraziare Paulo Fonseca per quello che ha fatto e per il professionista che è, provo massimo rispetto per lui. Perché stato esonerato? Perché è mancata la continuità a livello di risultati e quando sei il Milan i risultati sono molto importanti. La decisione l’abbiamo presa dopo la partita con la Roma e abbiamo commesso l’errore a farlo andare in conferenza, e per questo chiedo scusa a Paulo e ai tifosi. Capiamo i nostri tifosi e abbiamo rispetto per loro, ma siamo i primi a non essere soddisfatti fino a quando non raggiungeremo i nostri obiettivi. E la Supercoppa è uno di questi. La responsabilità per la situazione attuale non è solo dell’allenatore, ma è di tutti”.  Sul nuovo tecnico Ibrahimović si è così espresso prima di cedergli la parola:“Sérgio è una persona molto diretta, con carattere e con una mentalità vincente. In passato è già subentrato a stagione in corso e ha già fatto molto bene. Il nostro compito ora è metterlo nelle migliori condizioni per fare il meglio possibile. Gli diamo il benvenuto”.

Dal canto suo il nuovo Conceição ha voluto subito spiegare di provare grande orgoglio:” per me è un piacere essere qui a lavorare in una società così importante. È un passo in avanti nella mia carriera e di quella del mio staff. I tifosi? Sono l’anima del Club, senza di loro è tutto più difficile. Se sono arrivato qua significa che qualcosa non è andato bene, non abbiamo tempo da perdere visto che tra pochi giorni giochiamo una partita importante. Ma non ci lamentiamo, non vogliamo cercare scuse”.  Hai poi parlato della sqaudra:“Il modulo è relativo, bisogna avere lo spirito e la qualità giusta. Questa fame di arrivare a fine partita sapendo di aver dato tutto per vincerla non è facile. Voglio che i giocatori vivano intensamente la partita, come faccio io e come lo fanno i tifosi. Per me il calcio è semplice: c’è una porta dove fare gol ed un’altra dove non prenderlo. Per me il calcio dominante è questo”.

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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati

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