Sicurezza, da oggi a Milano scattano le zone rosse

Si tratta di uno strumento in vigore fino al 31 marzo nella zona del Duomo, dei Navigli e delle stazioni di Rogoredo, Porta Garibaldi e Centrale, che permette alle forze dell'ordine di allontanare immediatamente persone moleste o con precedenti per reati come spaccio e furto. 

0
483

Da oggi a Milano entrano in vigore le zone rosse che danno la possibilità alle forze dell’ordine di allontanare immediatamente persone moleste o con precedenti per reati come spaccio e furto.  Si tratta di uno strumento in più, in vigore fino al 31 marzo nella zona del Duomo, dei Navigli e delle stazioni di Rogoredo, Porta Garibaldi e centrale. Secondo Marco Granelli, assessore alla Sicurezza del Comune di Milano , è uno strumento “utile e opportuno perché aumenta la possibilità di intervento delle Forze di Polizia in diverse zone della città per esercitare maggiore controllo del territorio e portare più sicurezza”. “Su questo non ho il minimo dubbio” scrive Granelli sui social. “E’ un provvedimento straordinario del Prefetto per alcune zone che si aggiunge a quelli già esistenti del daspo urbano nelle zone del trasporto pubblico e previste dal Regolamento comunale (scuole, parchi, luoghi di aggregazione e di turismo, commerciali, di cura, …) e nasce dalla volontà della Prefettura e una condivisione in Comitato Ordine e Sicurezza Pubblica anche del Comune, sulla base di un indirizzo del Ministero dell’Interno, e a fronte dell’esperienza delle attività di sicurezza integrata che ogni settimana a Milano si fanno, insieme, anche grazie ai nuovi arrivi di Forze dell’Ordine”.
“Avere più controllo è necessario – aggiunge Granelli – e per questo chiediamo che a Milano e nelle città ci sia un numero adeguato di personale di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, e per questo stiamo aumentando l’organico della Polizia Locale con più di 700 assunzioni già realizzate. Ma sono altrettanto vere altre due cose, che invece non ritrovo nei provvedimenti del Governo. La prima: più risorse per il sociale, l’istruzione, l’educazione, l’abitare, i trasporti, la cultura, l’aggregazione, lo sport”. La seconda “più risorse per fare in modo che chi è denunciato o arrestato per reati predatori o spaccio, non sia lasciato solo senza certezza della pena, senza un percorso reale e concreto per cambiare e non delinquere più, senza operatori della Polizia penitenziaria, senza educatori, senza formazione professionale, senza accesso ad una casa a prezzi accessibili”. “Lo Stato mette risorse su queste due cose? Oggi no”, conclude Granelli.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.