URBANISTICA
“La Russa a volte ha questa sgradevolezze, ma non voglio portare acredine nei confronti di nessuno e tanto meno nei confronti di La Russa. Un certo modo di fare politica magari porta consenso, anche se ho l’impressione che porti consenso più in Italia che a Milano”. Lo ha detto il sindaco Giuseppe Sala, a margine del tradizionale scambio di auguri per le Feste con la stampa in Sala dell’Orologio a Palazzo Marino, in merito alla norma Salva Milano, definita dal presidente del Senato Ignazio La Russa come ‘Salva Sala’. “Sono proprio culturalmente abituato a badare a me stesso anche da solo. – ha continuato il sindaco – Ho fatto così in Expo, l’ho sempre fatto, non sono una persona che va tanto a chiedere aiuto. L’aiuto che si sta chiedendo è molto relativo a dirigenti e funzionari che, tra l’altro, ho incontrato nei giorni scorsi per gli auguri di Natale, che ultimamente sono lì e fanno il loro lavoro e si vedono indagati. Magari mi illudo ma ho ancora l’impressione che Milano rispetti ancora un certo modo di essere, un certo stile, manca ancora tanto comunque al voto, presumibilmente a maggio 2027, le possibilità che dopo 15 anni ci sia un nuovo ciclo per il centro sinistra sono buone”. A chi gli domandava se sia preoccupato per le fratture nel centrosinistra per il ‘Salva Milano’, Sala ha risposto: “Sono preoccupato di capire cosa fa la mia parte politica. È chiaro che il loro atteggiamento di fatto è un giudizio su una lunga stagione milanese ma che non si sia arrivati ancora a una definizione normativa non dipende solo dalla mia parte politica ma in generale dal Parlamento. La materia non è sufficientemente regolamentata, sennò non saremmo qua ad avere questi dubbi. Partiamo da una legge del 1942 a cui sono state aggiunte altre leggi statali e regionali. La regolamentazione è necessaria e poi sono pressato emotivamente dal fatto che ci sono persone che lavorano con me, capaci e che conosco da una vita, che sono indagati. Dopo aver fatto un mezzo miracolo con Expo sono stato 4 anni in Tribunale e ci ho sofferto. Ora il fatto che ci siano persone che lavorano con me in questa situazione non è che mi faccia soffrire di meno. Anzi sapendo cosa vuol dire vivere quel tipo di incertezza devo cercare soluzioni per mettere a tutela il loro presente e futuro. Sono consapevole che sia il momento di ripensare questa logica urbanistica e, per questo, puntiamo sul nuovo Pgt. La mia proposta è chiara, non mi faccio prendere dalla solita fretta ‘saliana’ di fare le cose sempre il giorno dopo. Mettiamoci pure qualche mese in più ma coinvolgiamo tutti quelli che vogliono avere voce in capitolo e usciamo con un Pgt che possa inaugurare una nuova stagione”
CPR
“Come Giunta abbiamo dato appoggio a quello che l’Aula ha portato avanti. Dopodiché l’Avvocatura, di cui mi fido molto, ci ha detto che è praticamente impossibile che ci ammettano, quindi abbiamo ascoltato una voce tecnica”. Lo ha detto il sindaco rispondendo a chi gli domandava perché il Comune non si siano costituiti parte civile nel processo contro i vecchi gestori del Cpr di via Corelli. “Domanda più che legittima vedendo le recriminazioni del Consiglio. – ha risposto il sindaco, riferendosi alle polemiche sollevate da alcuni consiglieri di maggioranza che hanno sollecitato il Comune a rispettare l’odg di novembre scorso che chiedeva di appoggiare in ogni modo le parti offese – Guardo il risultato e non mi basta fare testimonianza, questa l’abbiamo fatto con un delibera di Giunta: continueremo a seguire la vicenda perché le cose che non andavano c’erano, ho segnalato la nostra insoddisfazione al Prefetto per quello che è successo”. Sala ha concluso facendo riferimento al tema dei rimpatri: “In un fase storica in cui si parla di moltiplicare i rimpatri, è chiaro che non si può che ripartire dalle ragioni. Detto ciò io non ho mai detto che i rimpatri non vanno fatti quando ci sono ragioni oggettive. E qui potremmo parlare a lungo. Vi ricordate la campagna elettorale con i 600mila migranti che sarebbero stati rimandati a casa secondo Salvini? Il nostro Paese fa 5mila all’anno e 500 sono a Milano: non ho mai detto no ai rimpatri ma chiedo che nel frattempo le condizioni e i diritti siano garantiti. Sul tema rimpatri si è fatto tanto fumo, non è facile rimpatriare se non ci sono accordi di reciprocità con i paesi di origine. È un perfetto argomento da campagna elettorale”.
SAN SIRO
Il 2025 deve essere l’anno decisivo sulla vicenda dello stadio. Ne è convinto il sindaco di Milano :”Deve esserlo, perché è chiaro che a parte la questione del possibile vincolo che scatta a ottobre – ha spiegato ai giornalisti -, se non riusciamo a chiudere la partita adesso, non credo riusciremo a farlo più”. “Abbiamo lavorato con intensità, per cui sono un filo più positivo rispetto ai mesi scorsi”, ha proseguito. Nel nuovo anno il primo passo sarà a febbraio – marzo quando il Comune si aspetta dalle squadre Inter e Milan “una conferma del nuovo piano economico finanziario”. Il passaggio successivo sarà a luglio per chiudere la partita con la vendita delle aree. “Se non le sciogliamo queste cose entro le vacanze estive non le scioglieremo entro il mio mandato – ha spiegato -. Per questo sto imprimendo una buona velocità ai rapporti tra i nostri uffici e le squadre”.
“La discussione è tecnica perchè se dobbiamo presentare un progetto su un’area vasta è chiaro che per le squadre è necessario avere informazioni su parcheggi, sistemi di mobilità e vincoli, sulle condizioni del terreno”. Infine, a chi gli domandava se avesse riparlato con le squadre, il sindaco ha risposto di no. “E’ un po’ che non sento le squadre ma il direttore generale del Comune Christian Malangone tiene un rapporto continuo per cercare di capire, soprattutto sull’area circostante. Il progetto deve nascere per valorizzare l’area, questo è il nostro obiettivo. In questo senso il dialogo c’è, quindi non è che si sta lì a discutere del quantum che prende riferimento la valutazione delle Agenzie delle Entrate, ma è di un progetto complesso bisogna discutere”.
LA MAURA
“Quello che capiamo è che la società che ha prelazione deve esercitarla entro dicembre. Credo che entro la primavera la questione de La Maura troverà una definizione positiva o meno per noi: comunque confermo che tenuto conto del valore potenziale dell’area siamo in condizioni di affrontare questo investimento”. Lo ha detto il sindaco Giuseppe Sala, a margine del tradizionale scambio di auguri per le Feste con la stampa in Sala dell’Orologio a Palazzo Marino, in merito alla possibilità che il Comune acquisti l’area dell’Ippodromo La Maura, di proprietà di Snaitech per la quale c’è la prelazione di vendita alla società F3A Green. Il sindaco ha spiegato che a La Maura ci saranno i concerti per altri due anni, poi si sposteranno tra lo stadio e l’Arena Santa Giulia: “Dobbiamo dirlo anche ai cittadini: nel 2025 e nel 2026 ci saranno concerti perché c’è già una programmazione degli eventi. Ma credo che sia sbagliato che più avanti ci siano concerti in quell’area. Oltre allo stadio segnalo che ci saranno 16mila posti nella nuova arena di Santa Giulia, non sono pochi”.
ELEZIONI COMUNALI
“Sono concentrato sul mio mandato e non voglio urtare la sensibilità nella coalizione. Non interverrò: diverso è se mi chiederanno una mano, per questo ci sarò. È molto presto e mi sono permesso di dire che è saggio e, lo ribadisco, verificare ipotesi in campo sia in politica sia nella società civile e questo lo fa anche il centrodestra. Se c’è una candidatura politica in grado di vincere probabilmente è anche meglio ma se c’è una candidatura più forte nella società civile bisogna considerarla. Quello che noto è che si sono assopite le possibili candidature”. Lo ha detto il sindaco in merito alle prossime elezioni comunali che si terranno a Milano nella primavera del 2027 e alla figura del candidato sindaco del centrosinistra.