Alle esequie, nella chiesa di Santa Maria del Suffragio, ha preso parte anche il sindaco Giuseppe Sala, con la fascia tricolore e l'ex sindaco Gabriele Albertini. In prima fila la famiglia, i figli Stefano e Maria Vittoria, i nipoti Bobo e Stefania Craxi.
Milano ha dato l’ultimo saluto a Paolo Pillitteri, il sindaco socialista che guidò la città dal 1986 al 1992, cognato di Bettino Craxi. Alle esequie, nella chiesa di Santa Maria del Suffragio, ha preso parte anche il sindaco Giuseppe Sala, con la fascia tricolore e l’ex sindaco Gabriele Albertini. In prima fila la famiglia, lamoglie Cinzia Gelati, i figli Stefano e Maria Vittoria, i nipoti Bobo e Stefania Craxi. La figlia Maria Vittoria in chiesa ha ricordato, oltre che la vicenda giudiziaria che aveva lasciato il segno nella vita del padre, anche la sua simpatia, il suo “senso dell’ironia e della battuta, con una battuta era capace di fare la sintesi.Mio padre ha conosciuto la persecuzione, l’infamia, l’ingiustizia e la gogna mediatica. Vedere un padre stritolato in questa morsa feroce faceva tanto male, ma le sue infinite risorse e la vicinanza della famiglia lo salvarono. Si rialzó e si reinventò“. La figlia ha ricordato anche gli anni di Tangentopoli:” Mio padre ha conosciuto anche tanta sofferenza. Lo stravolgimento della sua e della nostra vita durante il periodo nero giudiziario fu dolorosissimo, per lui e per noi. Mi fa piacere leggere in questi giorni parole molto belle sui giornali”, ha continuato la figlia, che ha ricordato anche l’affluenza ieri alla Camera ardente aperta a Palazzo Marino “Ieri c’è stato l’abbraccio caloroso della sua città, Milano. Lui era molto amato, perché era veramente difficile non volergli bene. Finalmente la grandezza personale di mio padre è riconosciuta e celebrata. E ora sono qui ad augurarti buon viaggio, potrai riabbracciare la mamma, i nonni e l’amatissimo zio Bettino. E questo pensiero mi rincuora”.
Bobo Craxi, a margine del funerale, ha ricordato lo zio : “Paolo mi è stato molto vicino così com’è stato vicino a tutti i sindaci, di tutti i segni politici. Perché c’è una continuità, Milano ha un’educazione amministrativa molto alta, un fortissimo senso amministrativo e quindi Paolo, nonostante sia stato travolto dalle vicende di Tangentopoli, sia stato spazzato via il nostro partito, ha mantenuto, come segno di responsabilità, la sua dedizione per la città”.