Scala, dodici minuti di applausi per “La Forza del Destino”

Grande successo per l'opera di Giuseppe Verdi con cui è stata inaugurata la stagione 2024-25 della Scala. Fra gli applausi entusiasti sono stati uditi alcuni 'buu!' rivolti a Netrebko, fra le voci più applaudite.

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Grande successo per ‘La Forza del Destino‘, l’opera di Giuseppe Verdi con cui è stata inaugurata la Stagione 2024-25 della Scala, salutata dal pubblico con oltre 12 minuti di applausi, grida di ‘bravi!’ e chiamate al proscenio per tutti gli artisti: Anna Netrebko (Leonora),Ludovic Tézier (Carlo), Brian Jagde (Alvaro), Vasilisa Berzhanskaya (Preziosilla), Alexander Vinogradov (Padre Guardiano), Marco Filippo Romano (Melitone). Applausi al direttore dell’orchestra scaligera, Riccardo Chailly e del coro, Alberto Malazzi, oltre che per il regista Leo Muscato.

Fra gli applausi entusiasti sono stati uditi alcuni ‘buu!’ rivolti a Netrebko, fra le voci più applaudite. Contestazioni che per il sovrintendente Meyer dipendono dal fatto che Netrebko è russa e non certo dalla sua interpretazione.   “Fare buu ad Anna Netrebko perché russa è ridicolo”: è quanto ha detto il sovrintendente Dominique Meyer commentando i fischi alla soprano al termine della prima della Forza del destino.  “Non apprezzo che uno spettacolo sia preso in ostaggio così. Non c’è una Netrebko in ogni generazione, se abbiamo la fortuna di averla qua in teatro bisogna essere calorosi e applaudirla”.
“Non ci sono stati buuu dopo le mie arie”: così il soprano Anna Netrebko ha risposto a chi le ha chiesto un commento sui buuu ricevuti alla fine della prima dell’opera La forza del destino.

E’ stata comunque una ‘festa di Sant’Ambrogio‘ finita in bellezza, alla presenza di alcune tra le massime cariche dello Stato, fra cui, nel palco centrale, il presidente del Senato Ignazio La Russa e il ministro della Cultura Alessandro Giuli. Qui anche Liliana Segre (come l’anno scorso al posto centrale di solito occupato dal Presidente Mattarella, oggi a Parigi per la riapertura di Notre Dame), accanto al sindaco Giuseppe Sala e al presidente della Regione Attilio Fontana. Non sono mancati i nomi della cultura e dello spettacolo come Mario Monti, Emma Marcegaglia, Pierfrancesco Favino, Placido Domingo, Achille Lauro e altri. L’anno scorso dal loggione partì il grido ‘W l’Italia antifascista’. Quest’anno un appello ‘Salvate Sant’Agata’, la villa di Verdi ora in vendita per dispute fra gli eredi.

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