“Perché ho ricevuto il papà di Ramy e parte della sua famiglia? Me l’ha chiesto la Comunità Egiziana di Milano e, da padre, prima ancora che da rappresentante delle Istituzioni, ho ritenuto giusto esprimere la mia vicinanza alla famiglia Elgaml e ascoltare le parole di due genitori che hanno perso un figlio”.
Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha commentato l’incontro avvenuto nel suo ufficio al 35° piano di Palazzo Lombardia con la famiglia di Ramy Elgaml, il ragazzo di 19 anni deceduto in un incidente stradale a bordo di un motorino, guidato da un suo amico. L’incidente è avvenuto al termine di un inseguimento con una pattuglia dei Carabinieri, intervenuti dopo che i due giovani non si erano fermati a un posto di blocco.
All’incontro erano presenti il padre del giovane, la madre, gli zii, il presidente della Comunità Egiziana di Milano Aly Harhash e suo figlio Islem, rappresentante dei giovani. La Comunità Egiziana aveva richiesto un colloquio con il presidente Fontana in seguito ai disordini verificatisi nella zona di Corvetto, dove Ramy risiedeva con la sua famiglia. L’area era stata messa a fuoco e fiamme per alcuni giorni da gruppi di abitanti locali.
“Ancora una volta ho apprezzato l’atteggiamento di un genitore che, pur profondamente segnato dal dolore della tragedia, ha dimostrato grande equilibrio. Ha invitato ad abbassare i toni e a condannare ogni forma di reazione violenta. Mi ha ripetuto più volte che porterà sempre con sé il sorriso solare di Ramy e la sua voglia di vivere” ha proseguito Fontana.
“Da parte mia – ha concluso il governatore – ho ribadito l’importanza di lavorare per un’integrazione autentica, che coinvolga attivamente e reciprocamente tutte le parti in causa. Tuttavia, ho anche sottolineato come il rispetto della legalità e delle Forze dell’Ordine sia imprescindibile per costruire una vera integrazione. Forze dell’Ordine, infatti, sono spesso vittime di un clima sociale sempre più teso. Principio, questo, pienamente condiviso dal padre di Ramy”.