Manovra, Pd: governo taglia a Lombardia 1 miliardo in 5 anni

"Un miliardo di euro in cinque anni, è il taglio che la manovra del governo Meloni fa ricadere tra il 2025 e il 2029 sulle casse della Regione Lombardia". Lo ha denunciato il Pd in Regione, in una conferenza stampa con la segretaria regionale Silvia Roggiani, il deputato Antonio Misiani, responsabile nazionale economia e Pierfrancesco Majorino, capogruppo in Regione e responsabile nazionale casa e immigrazione.

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“Un miliardo di euro in cinque anni, è il taglio che la manovra del governo Meloni fa ricadere tra il 2025 e il 2029 sulle casse della Regione Lombardia”. Lo ha denunciato il Pd in Regione, in una conferenza stampa con la segretaria regionale Silvia Roggiani, il deputato Antonio Misiani, responsabile nazionale economia e Pierfrancesco Majorino, capogruppo in Regione e responsabile nazionale casa e immigrazione. Tecnicamente questi tagli sono un “contributo alla finanza pubblica” spiegano in conferenza stampa, da 993,99 milioni, scanditi in 140,7 milioni di euro nel 2025, altri 208,1 milioni nel 2026, 208,1 milioni nel 2027, 208,1 milioni nel 2028 e 228,99 milioni nel 2029. Le ricadute riguardano le spese correnti, le politiche e i servizi che la Regione dovrà ridimensionare, a partire dal bilancio in discussione in queste settimane. Sono stati denunciati tagli anche ai Comuni lombardi, con meno 406 milioni di euro nello stesso periodo, ripartiti in 72,2 milioni nel 2025, 79,1 milioni nel 2026, 79,1 milioni nel 2027, 90,2 milioni nel 2028 e 85,3 milioni di euro nel 2029. La manovra – affermano i Dem – riduce anche le spese per gli investimenti, con un taglio a regione Lombardia di 96 milioni di euro tra 2027 e il 2032. Il Pd ha anche denunciato il taglio di sette milioni per il prolungamento della linea M1 della metropolitana di Milano fino a Monza e di tre milioni per la metropolitana leggera di Brescia. Anche il settore dell’automotive è definanziato dell’80% del fondo per il comparto automotive, con una riduzione da 5,8 a 1,2 miliardi. Il Pd ha anche evidenziato il taglio che colpisce le piccole e medie imprese lombarde, in difficoltà sia per il mancato rifinanziamento del fondo di garanzia per le PMI che per l’introduzione della Web Tax per le PMI digitali. “Non va meglio per le spese sociali: viene confermato l’azzeramento del fondo sostegno affitti e per la morosità incolpevole, scelta del Governo Meloni che viene confermata anche per il 2025” continuano i rappresentanti del PD, che evidenziano il taglio degli incentivi per l’efficientamento energetico dal 65% al 36%. “Con questa manovra di bilancio il governo di destra chiede a Regione Lombardia un miliardo in cinque anni e ai nostri comuni Lombardi oltre 400 milioni nei prossimi cinque anni. In tutto questo, dov’è Fontana, dov’è questa giunta? – si domanda a margine Roggiani – Quando questa giunta ha rinunciato all’ambizione di essere la locomotiva d’Italia, cosa che i dati di Bankitalia, e non solo certificano? Ci saremmo aspettati una rivolta anche da parte di questa giunta. Invece come Pd abbiamo presentato degli emendamenti per ritornare indietro sui tagli. Vedremo cosa farà questa destra a livello nazionale e a livello regionale”. La giunta è “immobile” secondo Majorino che a margine prosegue: “Con questo immobilismo il governo Meloni taglia ancora di più, risorse, un miliardo in cinque anni, destinate alle Regione. Una Regione che ha già rallentato in maniera pazzesca le sue capacità produttive tradizionali e che oggi si troverà ad affrontare difficoltà ancora maggiori. La risposta del presidente Fontana è sconcertante, perché pur di non alzare la voce con i suoi alleati presenti a Roma lascia che le cose vadano in questa direzione”. “Siamo a crescita zero – denuncia Misiani – Numeri che smentiscono mesi di propaganda ottimistica di Meloni e della destra. La produzione industriale è in discesa da venti mesi consecutivi. Il fondo sanitario nazionale l’anno prossimo scenderà al minimo storico degli ultimi 15 anni. Il taglio agli enti locali è molto pesante sulla parte corrente e molto di più sulla parte investimenti. È una legge di bilancio recessiva”. Tra le proposte del Pd c’è il ripristino dei fondi tagliati ai comuni e alla Regione dalla legge di bilancio, l’aumento delle risorse del fondo sanitario nazionale, la gratuità del trasporto scolastico, delle mense e dei libri di testo per la scuola dell’obbligo, il salario minimo, misure contro la precarietà e opzione donna per le lavoratrici. E ancora: rifinanziare il Fondo automotive, il Fondo di garanzia PMI e introdurre misure concrete di politica industriale. Introdurre il congedo paritario a cinque mesi per entrambi i genitori.

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