Attimi di tensione all’università Statale di Milano dove, martedì pomeriggio, ragazzi e ragazze di “Cambiare rotta” hanno interrotto il convegno “Accogliere la vita. Storie di libere scelte” organizzato da una lista studentesca legata al Comunione e liberazione. Il Collettivo ha fatto irruzione rumorosamente nella sala dove si stava svolgendo l’evento, intonando cori come ‘Fuori Cl dall’università’ e altri con bestemmie, staccando microfoni e versando acqua su uno degli organizzatori.
Il convegno, hanno spiegato i ragazzi di Cambiare rotta, è “di chiaro stampo reazionario e antiabortista”. “È inaccettabile che la Statale, subito dopo essersi dipinta la faccia di rosa e aver affermato di essere in prima fila per la difesa e la tutela dei diritti delle donne e contro ogni tipo di violenza, ospiti iniziative che attaccano il diritto all’accesso all’aborto libero sicuro e gratuito. Di fronte alla richiesta di una presa di posizione rivolta alla Rettrice Brambilla, l’università si è mostrata perfettamente allineata alle politiche antiabortiste, reazionarie e violente del nostro governo”. Spiegano i ragazzi: “Le uniche risposte di fronte a questa violenza sono la lotta e l’organizzazione”.
La ministra dall’università Anna Maria Bernini ha telefonato alla rettrice della università Statale di Milano, Marina Brambilla, dopo l’interruzione del convegno. A quanto si apprende c’è stata da parte di entrambe una condanna di quanto fatto da alcuni collettivi studenteschi. La ministra ha offerto “tutto il supporto necessario affinché l’Ateneo rimanga un libero luogo di confronto dove non possono trovare spazio violenze e prevaricazioni”.
Il fatto ha subito suscitato la polemica politica. “Non è la prima volta in queste settimane – commenta il consigliere regionale lombardo di Forza Italia Giulio Gallera – che accadono fatti di questo tipo, per esempio è notizia di pochi giorni fa, alla Sapienza di Roma è stato impedito a dei ragazzi di Azione universitaria di volantinare nella loro università. Chiediamo che lo Stato, con le forze dell’ordine, garantisca a tutti l’agibilità politica e il diritto di avere le proprie opinioni”.
Il convegno, hanno spiegato i ragazzi di Cambiare rotta, è “di chiaro stampo reazionario e antiabortista”. “È inaccettabile che la Statale, subito dopo essersi dipinta la faccia di rosa e aver affermato di essere in prima fila per la difesa e la tutela dei diritti delle donne e contro ogni tipo di violenza, ospiti iniziative che attaccano il diritto all’accesso all’aborto libero sicuro e gratuito. Di fronte alla richiesta di una presa di posizione rivolta alla Rettrice Brambilla, l’università si è mostrata perfettamente allineata alle politiche antiabortiste, reazionarie e violente del nostro governo”. Spiegano i ragazzi: “Le uniche risposte di fronte a questa violenza sono la lotta e l’organizzazione”.
La ministra dall’università Anna Maria Bernini ha telefonato alla rettrice della università Statale di Milano, Marina Brambilla, dopo l’interruzione del convegno. A quanto si apprende c’è stata da parte di entrambe una condanna di quanto fatto da alcuni collettivi studenteschi. La ministra ha offerto “tutto il supporto necessario affinché l’Ateneo rimanga un libero luogo di confronto dove non possono trovare spazio violenze e prevaricazioni”.
Il fatto ha subito suscitato la polemica politica. “Non è la prima volta in queste settimane – commenta il consigliere regionale lombardo di Forza Italia Giulio Gallera – che accadono fatti di questo tipo, per esempio è notizia di pochi giorni fa, alla Sapienza di Roma è stato impedito a dei ragazzi di Azione universitaria di volantinare nella loro università. Chiediamo che lo Stato, con le forze dell’ordine, garantisca a tutti l’agibilità politica e il diritto di avere le proprie opinioni”.
La capogruppo nel Comune di Milano di Noi moderati, Mariangela Padalino, propone di riorganizzare il convegno “in una sede istituzionale, come quella della Regione Lombardia o del Comune di Milano”.