Via i ponteggi dal Teatro alla Scala, il restauro svela i colori cancellati dal tempo

Il fronte del Piermarini libero dai ponteggi per la Prima del 7 dicembre. Torna visibile grazie all’opera di recupero anche lo sfondo celeste del timpano.

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La facciata del Teatro alla Scala restaurata torna visibile per la Prima del 7 dicembre e, grazie all’opera di recupero avviata e finanziata dall’Amministrazione comunale, si mostra con i colori cancellati dal tempo.
È in fase di rimozione il ponteggio in piazza della Scala e alla sua conclusione il restauro che, a vent’anni dal precedente, per dieci mesi ha interessato il fronte principale del tempio della lirica. Lo smontaggio sarà completato nei prossimi giorni in vista dell’inaugurazione della stagione scaligera ma è già in parte visibile l’esito dell’opera di conservazione, avviata lo scorso febbraio dal Comune di Milano.

Dopo 240 giorni di interventi di pulitura, consolidamento e protezione delle superfici, gli elementi architettonici hanno ritrovato le cromie cancellate dall’azione dell’inquinamento e degli agenti atmosferici, sia negli stucchi rosati sia negli intonaci di fondo. Ad emergere, in particolare, sono i colori del timpano, che sovrasta la facciata ed ospita il bassorilievo del “Carro di Apollo”: la raffigurazione del mito di Fetonte si staglia ora su uno sfondo color cielo.

“La facciata del Teatro alla Scala torna libera dalle impalcature dopo i lavori di restauro che le hanno restituito l’originario splendore. Alcune settimane fa – ha commentato l’assessore alle Risorse finanziarie, economiche e patrimoniali, Emmanuel Conte – è stata la volta degli esterni di Palazzo Marino e dell’antico edificio di via Marino, che fa parte del corpo monumentale della Galleria Vittorio Emanuele II. Tre attesi interventi di restyling che hanno visto impegnati il Comune e soggetti finanziatori nell’ormai consolidata e virtuosa collaborazione ambrosiana tra pubblico e privato. Con la fine dei lavori del Piermarini riscopriamo la bellezza di piazza della Scala. Ora tutto è pronto per la festa dei milanesi di Sant’Ambrogio con la tradizionale Prima”.
 
“Questo restauro, avviato e sostenuto dall’Amministrazione comunale, è il segno dell’attenzione e della cura che Milano continua ad avere nei confronti del suo teatro più importante, la cui identità coincide con quella culturale e artistica della città stessa – ha affermato l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi –. La rimozione dei ponteggi dalla facciata in tempo per la Prima del 7 dicembre permetterà a tutti di riscoprire dettagli progettati dal Piermarini nella seconda metà del Settecento e cancellati dal tempo, grazie a un’operazione che dunque non è soltanto un recupero estetico, ma anche un modo per omaggiare ancora, e sempre, la storia della nostra città”.

L’intervento di restauro proseguirà sul basamento e, nei prossimi mesi, sulle altre facciate monumentali di via Verdi, largo Ghiringhelli e via Filodrammatici.


Il rilievo storico
La facciata principale è la parte del teatro che, dal 1778 ad oggi, ha subito meno modifiche rispetto al progetto originario.
Il Teatro alla Scala fu fatto edificare da Maria Teresa d’Austria sull’area della chiesa trecentesca di Santa Maria della Scala, su progetto dell’architetto Giuseppe Piermarini e inaugurato il 3 agosto 1778 con un’opera di Antonio Salieri, l’Europa Riconosciuta.
Nel 1807 il teatro viene rinnovato con decorazioni sulla volta e nei palchi, che si affacciano sui saloni ancora oggi.
Nel 1813 viene allargato il palcoscenico a spese di alcuni edifici demoliti nell’attuale via Verdi.
Nel 1835 vengono aggiunti i due piccoli corpi laterali alla facciata.
Nel 1858 vengono demolite tutte le costruzioni tra il Teatro e Palazzo Marino e aperta la piazza. Due anni dopo la Scala si accende di illuminazione a gas, mentre l’energia elettrica fa il suo ingresso in teatro nel 1883.
Il 16 agosto del 1943 nel bombardamento che colpisce Milano vengono distrutti il tetto, la volta, lunghi tratti dei quattro ordini dei palchi, i magazzini dei costumi, i camerini, le sale di studio, del coro e di ballo e i laboratori scenici.
Dal 1945 al 1946 la ricostruzione e il ritorno di Toscanini. L’opera inaugurale, La Gazza ladra, l’11 maggio del 1946 è lo spettacolo simbolo della rinascita della città: sono presenti 5mila persone all’interno del teatro e diverse migliaia in piazza della Scala e nelle vie adiacenti attrezzate con altoparlanti
Nel restauro fra il 2002 e il 2004 sono state recuperate pitture alle pareti e intarsi dorati e su progetto dell’architetto Mario Botta sono state create una torre scenica e una ovale.

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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati

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