Addio a Licia Pinelli, la figlia Claudia: “Sei stata la nostra roccia”

"Hai fatto in modo che la rabbia e il rancore non avesse il sopravvento sulla nostra vita, rovinando i bei momenti": così Claudia Pinelli ha ricordato la madre Licia Rognini, vedova di Giuseppe Pinelli, alla cerimonia funebre presso la Casa funeraria di via Corelli. Una cerimonia affollata di persone e bandiere anarchiche.

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Milano - Milano - Licia Pinelli, vedova di Giuseppe, lascia palazzo Marino insieme alla figlia Silvia, il giorno del cinquantenario della Strage di Piazza Fontana (Milano - 2019-12-12, Marco Passaro)

“Sei stata la nostra roccia mamma, hai fatto in modo che la rabbia e il rancore non avesse il sopravvento sulla nostra vita, rovinando i bei momenti”: così Claudia Pinelli ha ricordato la madre Licia Rognini, vedova di Giuseppe Pinelli, alla cerimonia funebre presso la Casa funeraria di via Corelli. Una cerimonia affollata di persone e bandiere anarchiche, come quella stesa sulla bara di Licia Pinelli, la stessa che era stesa sulla bara del ferroviere anarchico morto in Questura nel dicembre 1969.
“Il tuo sorriso è stata la cosa più bella, ci hai guidate permettendo che io e Silvia facessimo la nostra vita, rendendoci libere di scegliere quando raccogliere il testimone, non come atto dovuto, ma come atto voluto. Sei la prima donna ad aver denunciato un questore. Tu hai continuato a chiedere giustizia per quell’anarchico che hai sposato”, ha detto. “Ritornare a vedere il tuo sorriso è stato il regalo più bello che potessi fare, permettendo a me e Silvia di diventare adulte. Sei stata la prima donna italiana ad aver denunciato un questore. Tu hai continuato a sperare ma non a farti condizionare la vita. Hai viaggiato, letto, praticato lo yoga fino a 80 anni. Con la gioia di avere 4 splendidi nipoti ora grandi. Ti vogliamo bene, ciao Licia”. È seguito il ricordo di una delle nipoti. “Abbiamo avuto una nonna coraggiosa e forte e lo sappiamo. Abbiamo avuto una nonna che ha significato tanto per tante persone e lo sappiamo”.

Sul feretro di Licia Pinelli è stata adagiata la bandiera anarchica nera e rossa, la stessa utilizzata per il marito Giuseppe Pinelli. La figlia Claudia ha fatto sapere di aver “deciso di rifiutare la proposta del Comune perché è solo una cosa nostra e volevamo così, non volevamo nemmeno presenze istituzionali. Il sindaco è stato qui a salutare nostra madre in forma privata”. Dopo aver rifiutato l’offerta del Comune di celebrare la funzione alla Casa della Memoria, la cerimonia funebre in ricordo di Licia è in corso nella casa funeraria San Siro, in via Corelli. Una folla di persone è radunata fuori. Oltre alle figlie Claudia e Silvia e ai nipoti presenti, tra gli altri, anche il presidente dell’Anpi di Milano, Primo Minelli, l’ex magistrato Guido Salvini e Giovanni Impastato, il fratello di Peppino, ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978.

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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati

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